Lettere al Direttore
3 Luglio 2020

Riqualificazione in cemento

di Redazione | 2 min

Gentile direttore
Trovo veramente curioso che ogni intervento di cosiddetta riqualificazione urbanistica si traduca inevitabilmente in una nuova colata di cemento! L’avevo scritto in occasione della fantomatica piazza Verdi che da parcheggio, una volta riqualificata si é trasformata in immenso dehoors per i bar circostanti. Costi pubblici guadagni privati!
Pertanto spero davvero che questa Giunta abbia il coraggio di bloccare il nuovo mostro della Darsena, ovvero il parcheggio multipiano dell’ex Mof. Una struttura che qualcuno definisce agile perché in acciaio e reversibile!! Ovvero un manufatto di acciaio che dovrà contenetere migliaia di auto e di corriere! Che colata di cemento serve per sostenere questa strutturina agile? E dunque quando l’ex assessore Fusari parla del più importante progetto di riqualificazione urbanistica di Ferrara ha una visione ben limitata della città se riqualificare significa invitare auto ad avvicinarsi al centro, cioè aumentare mobilita inquinante in prossimità delle mura, in strade mal conformate per grande traffico e in una zona densamente abitata. Mentre la Darsena giace arenata nel suo fango mefitico, senza barche e ora anche senza alberi. La stessa zona, già stuprata dall’orribile torre inutilizzata che svetta sul fallimentare Darsena Center, aveva bisogno di ben altro intervento di riqualificazione che non un nuovo mostro a complicarne lo skyline. Il mercato dell’auto è in crisi e la mobilità automobilistica dovrà prima o poi cedere al passo ad una mobilità sostenibile, ovvero metropolitane leggere e soprattutto biciclette. Proprio davanti all’ex Mof è stata inaugurata in pompa magna la ridicola striscetta di 100 m di pista ciclabile che nasce e sparisce nel nulla. Ecco, la riqualificazione urbanistica nell’ambito di un piano periferie avrebbe dovuto progettare una rete di viabilità ciclistica che dalla periferia conduce al centro in sicurezza.
Ma è più comodo seguire il percorso dannatamente tracciato in questo Paese che coniuga lo sviluppo al consumo di suolo mentre non dovrebbe scendere un solo chilo di nuovo cemento sul nostro martoriato territorio e invece continua a progettare autostrade, vedasi altro scellerato progetto Cispadana, tanto per rimanere a casa nostra.
Sulla qualità ambientale di questa Giunta ho la stessa scarsa fiducia che avevo nei confronti di quella precedente, ma spero che sen non altro per ragioni di contrapposizione politica davvero non si dia avvio all’ennesimo scempio architettonico dell’ormai ex quartiere Giardino. Poi i mostri restano! Come l’orrendo stadio, sovradimensionato rispetto al contesto e tra un po’ , temo, anche rispetto allo scopo!

Marzia Marchi
ambientalista

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