Lettere al Direttore
13 Novembre 2019

“Salvini vuole ‘mandare a casa’ i lavoratori iscritti al sindacato”

di Redazione | 4 min

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In due minuti ho capito cosa deve fare un sindaco… occuparsi di merito, valorizzando in Comune, come noi faremo in Regione, i dipendenti bravi ma mandando a casa quelli che non hanno voglia di fare il loro lavoro o lavorano solo in base alla tessera di partito o di sindacato

Questo ha dichiarato Matteo Salvini domenica scorsa al Petrochimico durante il suo comizio, in classico stile leghista.

La prima parte, sui dipendenti “bravi” non presenta nulla di nuovo, slogan triti e ritriti, manca sempre il come. Sostiene gli siano bastati due minuti per capire cosa si deve fare ma non gli sono bastati decenni di governo per farlo: o è tonto o incapace di governare.

La seconda parte mi preoccupa di più ed è la democrazia per la Lega: “mandare a casa” i lavoratori iscritti al sindacato. A casa mandavano i fascisti già negli anni ’20 del secolo scorso chi non la pensava come loro.

Il progetto politico del leader leghista fa inorridire. Non solo, fa ribrezzo. L’uomo fa il gioco delle tre carte: non parla a esempio dei lavoratori che, a causa del decreto “sblocca cantieri” anche da lui voluto, saranno sempre più sfruttati nella filiera degli appalti.

Un provvedimento ben noto anche a livello locale, che toglie ai lavoratori uno dei pochi strumenti di tutela rimasti. Spazzato via il confronto con il sindacato, il campo è sgombro: Mussolini insegna. Questa la Lega anche a Ferrara. Esagero? Sono i fatti, l’operato dell’assessore Maggi ne è la prova. Il sindacato? Difenderà i lavoratori dai danni della politica, come sempre ci proverà.

Le idee di Salvini, con il suo comportamento arrogante, minaccioso e irrispettoso della libertà delle persone, calpestano la Costituzione, ammiccano agli imprenditori disonesti e se ne fregano (ma sì, usiamo anche noi questo termine) dei lavoratori onesti: questa è la realtà. E’ portatore di un pensiero illiberale, antidemocratico e nemmeno originale: fascista. Altroché premiare i meritevoli! I dipendenti pubblici stanno ancora aspettando le promesse del ministro Brunetta, che se non ricordo male, è stato suo collega di governo.

Non è più tollerabile collocare le sue infelici affermazioni nel campo della “libera espressione democratica”. Sarebbe come volersi arrogare la facoltà di bestemmiare in chiesa in nome della libertà di espressione.

La democrazia ha delle regole che vanno rispettate anche in campagna elettorale, ancor più se si rappresentano delle istituzioni.

E il sindaco di Ferrara che lo applaudiva al suo fianco cosa ne pensa? Condivide il pensiero del suo leader? Intende licenziare tutti gli iscritti al sindacato che lavorano in Comune? O non è d’accordo? Ci piacerebbe saperlo.

Andranno a casa anche tutti quelli che hanno una tessera politica in tasca, come afferma Salvini? Immagino siano esclusi gli iscritti alla Lega, e forse anche quelli iscritti a Forza Italia, a Fratelli d’Italia. Venghino, signori, lo spazio politico (per ora) c’è: ma non per chi si oppone. Sarà questa la democrazia futura targata Salvini? Esagero?

C’è di più. O Alan Fabbri non è così “mansueto” come appare, oppure ha un problema più grande, che deve risolvere subito, per la coerenza che l’ha portato a proporre la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. La Senatrice Segre è stata perseguitata da bambina; e tanto per dire, il portavoce del sindaco Michele Lecci su Facebook, tramite il profilo del suo cane (cavoli che uomo coraggioso!) sembra proprio nostalgico dei persecutori nazifascisti.

Qualcosa proprio non va. O anche questo lo si vuol derubricare a sciocchezzula? Goliardata? La chiarezza serve a tutti, soprattutto agli elettori. Serve la definizione netta dei campi valoriali. E riguarda anche il confronto con il sindacato, con la Cgil, che nella Costituzione, nella democrazia, nell’antifascismo, nel rispetto formale e sostanziale trova i suoi valori fondanti.

I politici di destra per me sono interlocutori, con idee anche molto distanti dalle mie, che vanno rispettati; diversamente i sostenitori occulti o espliciti delle idee fasciste sono nemici, nemici della libertà, da svergognare pubblicamente prima di tutto e da contrastare con decisione ogni giorno: da che parte si colloca Fabbri?

Cristiano Zagatti, segretario generale Cgil di Ferrara

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