Provincia
30 Agosto 2010
Perplessità sugli effeti negativi per vivibilità e traffico sollevate da UpC

Outlet di Occhiobello, occupazione vs impatto ambientale

di Redazione | 3 min

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(da www.occhiobello-outlet.it)

Occhiobello. Non smette di far discutere la prossima apertura del nuovo outlet ad Occhiobello. Dopo le considerazioni arrivate nei giorni scorsi da parte delle associazioni commercianti che hanno messo in dubbio l’impatto che una struttura di tale portata avrà sulle attività preesistenti del territorio (leggi), questa volta è il gruppo di opposizione in consiglio, Uniti per Cambiare, a rivolgere alcuni quesiti a sindaco e maggioranza.

“Certo qualche effetto negativo sul traffico e vivibilità delle aree circostanti ci potrà essere ma in compenso beneficeremo degli effetti positivi economici e occupazionali… Sono comunque disposto ad affrontare gli effetti negativi dell’outlet che credo saranno ampiamente ricompensati da quelli positivi” è questa la frase, tratta da La Voce di Rovigo del 10 agosto 2010, da cui si irradiano le osservazioni di UpC. 

“Partiamo da queste dichiarazioni del Sindaco di Occhiobello Daniele Chiarioni, raccolte dalla stampa, nonché dalle recenti dichiarazioni rassicuranti dell’assessore Pellegrini per chiedere ciò che nel nostro Paese da un po’ di tempo molti si stanno chiedendo. In particolare vorremmo analisi e risposte precise sugli effetti negativi sul traffico e sulla vivibilità di cui parla lo stesso Chiarioni”.

“Per ora noi non possiamo fare altro che immaginare qualcuno di questi effetti negativi, deducendoli, in parte, proprio dai dati contenuti nel progetto dell’outlet stesso, e su questi vorremmo che si aprisse un confronto serio, ancorché tardivo, su come fronteggiare tali problemi. Anche perché ci pare che l’iter che ha portato, ancora nel 1999 all’approvazione della variante urbanistica, poi nel 2003 alla concessione delle prime autorizzazioni, nel 2004 all’approvazione di una seconda variante di ampliamento, sia stato povero di confronto (anche all’interno dello stesso Consiglio Comunale e ancor più con i cittadini) e di analisi. Inoltre, siamo sicuri che un progetto redatto nel 2004 possa essere ancora valido alla luce delle criticità emerse nel nostro territorio, in primo luogo legate alla viabilità e allo smaltimento delle acque piovane e reflue?”

Uniti per Cambiare ha individuato cinque aspetti critici oggetto dei possibili chiarimenti:

  1. l’enorme afflusso di veicoli previsti (circa 10.000 auto stimate nei giorni di punta, che si vanno ad aggiungere a livelli di traffico già elevato) congestionerà gravemente una rete stradale che ci appare già poco adeguata; la preoccupazione è che accada come a Barberino del Mugello, o in prossimità di altri outlet, dove soprattutto nel fine settimana si formano interminabili code che paralizzano la mobilità di tutti, residenti compresi; crediamo davvero basti una rotatoria per risolvere il problema?
  2. Si è tenuto conto del livello di inquinamento creato dal traffico?
  3. ci saranno ulteriori disturbi alla vivibilità di quanti hanno le abitazioni sulle arterie, che oltre all’Autostrada, saranno utilizzate per raggiungere l’outlet (a cominciare da via Eridania, ma anche dal ponte sulla SS16)? Già ora il traffico su queste strade è elevato e provoca effetti negativi sulla vivibilità (rumore, vibrazioni, scarsa sicurezza come risulta anche dalla spettacolarità di alcuni incidenti che hanno visto i mezzi penetrare nei giardini delle abitazioni);
  4. è stata considerata la penalizzazione delle realtà commerciali presenti nei centri storici di Occhiobello e S. Maria, senza contare quelle dei Paesi limitrofi? Ricordiamo che la CGIA di Mestre stima che per ogni posto di lavoro nella grande distribuzione, se ne perdano 5-6 tra i piccoli esercenti;
  5. riusciranno le infrastrutture idrauliche presenti, in particolare deupuratore, rete fognaria e scoli consortili, a sopportare l’impatto della nuova cittadella commerciale che prevede di avere 5-6 milioni di visitatori all’anno?
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