Politica
1 Agosto 2019
Il vicesindaco: "Speso quasi un milione di euro in 10 anni". Trovato l'accordo con le associazioni Viale K, Filippo Franceschi e Caritas per il supporto e il ricollocamento

Campo nomadi: Lodi e Fabbri al contrattacco. “Regolamenti violati per 30 anni: per il Pd conseguenze legali”

di Ruggero Veronese | 4 min

Leggi anche

Anselmo: “Fabbri usa denaro pubblico per fare comunicazione personale”

Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Fusari: “Cinque anni veramente spiacevoli”

Sono stati "cinque anni veramente spiacevoli. Sono felice che sia il mio ultimo consiglio qua dentro". Roberta Fusari si congeda dal consiglio comunale che in diversi ruoli l'ha vista protagonista negli ultimi 15 anni

Cristina Coletti e Nicola Lodi

“Il campo di via delle Bonifiche è un ghetto. Voi del Pd avete ghettizzato delle persone e disatteso ogni articolo del regolamento comunale: sono certo che ci saranno conseguenze legali”. Non usa vie diplomatiche Nicola Lodi durante la sua relazione sullo sgombero del campo nomadi nella commissione consigliare richiesta dall’opposizione. Un confronto che dal piano politico e sociale arriva anche a quello legale, con il vicesindaco ad annunciare azioni legali contro l’ex maggioranza – con ogni probabilità un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale – per aver disatteso al regolamento che il Comune si era dato nel 1989, al momento della creazione del campo nomadi. Nel testo infatti il Comune si impegnava a stabilire un canone giornaliero che gli ospiti dell’area avrebbero dovuto sostenere per la propria permanenza, ma quel canone è stato approvato solo 29 anni dopo, nel novembre del 2018.

Nel frattempo le casse comunali hanno sostenuto le spese del campo, sia direttamente che attraverso incentivi economici ai suoi abitanti: solo negli ultimi 10 anni secondo la relazione di Lodi è stato speso “quasi un milione di euro”: 510mila euro di utenze elettriche, 280mila per le manutenzioni (rifacimenti dei bagni, degli impianti, demolizioni e bonifiche dopo tre diversi incendi), 114mila euro per integrazioni al reddito e 50mila euro per sussidi Asp. Se le ultime due voci non sollevano particolare perplessità in Lodi e nell’assessore alle politiche sociali Cristina Coletti (e proseguiranno anche in futuro “per sostenere queste persone nei loro percorsi di integrazione”), diverso è il discorso per quanto riguarda bollette e manutenzioni. La strada legale annunciata dal vicesindaco viene confermata anche in serata dalla nota stampa del sindaco Alan Fabbri, che riguardo al “pagamento di somme a copertura delle spese” afferma che “questo provvedimento non è mai stato fatto rispettare e le famiglie non hanno mai versato un euro. Un fatto grave che verrà portato all’attenzione degli enti competenti, a partire dalla Corte dei Conti”.

Simone Merli

Corollari legali a parte, la commissione conferma l’enorme distanza che separa sia le linee politiche che le modalità operative di Lega e Pd, con i partiti a scontrarsi anche sulle questioni ‘di metodo’ come l’accessibilità agli atti (con la minoranza a lamentare di non aver ancora potuto leggere la documentazione in mano all’amministrazione) o il carattere di urgenza dell’ordinanza di sgombero, che secondo la consigliera Ilaria Baraldi si potrebbe evitare in quanto il trasferimento dei nomadi sarà in ogni caso graduale, mentre per Lodi è giustificato dalle relazioni di Asl e vigili del fuoco.

Ma la vera domanda della minoranza è un’altra: dove verranno trasferiti i nomadi? Lodi annuncia di aver raggiunto in mattinata un accordo con tre associazioni: Viale K e Filippo Franceschi per quanto riguarda la collocazione (in alloggi indipendenti o condivisi che secondo Lodi saranno “in città o nelle periferie entro pochi chilometri”) e Caritas per il supporto sociale, con l’Asp a coordinare il tutto. Le sistemazioni saranno provvisorie (per circa sei mesi) e verranno individuate nei prossimi giorni.

Chiariti gli aspetti logistici si apre il capitolo integrazione, con maggioranza e opposizione ad accusarsi a vicenda di non aver fatto o di non voler fare abbastanza per dare indipendenza e autonomia ai nomadi di via delle Bonifiche. “Per lei il lavoro è facile, perchè si conclude con lo sgombero – sono le parole di Simone Merli del Pd a Lodi -, ma la parte più difficile sarà quella che spetterà alla sua collega Coletti, che si dovrà occupare del processo di integrazione”. I consiglieri di minoranza come Francesco Colaicovo sottolineano in particolare l’importanza di garantire continuità scolastica ai bambini, e quindi di non separarli dalle loro classi e amicizie. Coletti dal canto suo assicura che i minori continueranno a frequentare gli stessi istituti e che “le famiglie continueranno a godere dell’assistenza dei servizi sociali e dei tirocini formativi attualmente in corso. Il nostro auspicio è che le famiglie possano trovare indipendenza in autonomia, ma per ogni situazione di difficoltà continueranno a essere presenti i servizi sociali”. Mentre Lodi rimanda al mittente l’accusa sostenendo che ad aver fatto mancare i percorsi di integrazione sono state le giunte degli ultimi 30 anni: “Le amministrazioni precedenti hanno fatto di tutto per sdoganare un luogo di degrado e nessuno ha mai avuto la decenza di portare avanti un percorso di integrazione”.

Don Bedin a colloquio con gli ospiti del campo

Durante la commissione si apre anche una parentesi sulla questione dell’inquinamento elettromagnetico a cui è sottoposta l’area, posizionata direttamente sotto un traliccio dell’alta tensione che serve il petrolchimico, con Tommaso Mantovani del Movimento 5 Stelle a invitare a un’indagine su eventuali danni alla salute per gli ospiti del campo.

E i nomadi? Nella sala del consiglio comunale sono presenti anche alcuni membri di sei o sette famiglie, che al termine della commissione si fermano a parlare per pochi minuti con la stampa. “Non sappiamo ancora dove ci metteranno, stiamo aspettando. Cercare una casa da soli? Per farlo ci vuole un lavoro, abbiamo fatto tanti stage, se il Comune ci trova un lavoro noi non abbiamo nessun problema a cercare casa”. Ma se nessun datore di lavoro – come spesso accade – venisse a bussare alla loro porta? “Noi possiamo anche restare nel campo, se poi lo vengono a buttare giù andremo da un’altra parte”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com