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12 Febbraio 2019
Dalle prime scalate sulle Mura alla palestra attrezzata: la storia ferrarese di questa disciplina che entra alle Olimpiadi

Il Monodito festeggia 20 anni di arrampicata sportiva

di Redazione | 3 min

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Il 15 febbraio 1999 venne firmato dai primi sette consiglieri neo eletti l’atto costitutivo che sancì la nascita ufficiale dell’associazione di arrampicata sportiva Il Monodito. In questi 20 anni si sono succeduti diversi consigli direttivi e tantissimi nuovi soci, che con rinnovata energia, ma immutata passione, hanno dato continuità a un’idea, a un progetto, che se inizialmente poteva sembrare una assurda scommessa perdente, ad oggi si è invece rivelata una concreta e consolidata realtà che conta 250 iscritti e una sede in via Caldirolo.

Chi avrebbe mai immaginato che a Ferrara, città di pianura per eccellenza, si sarebbe potuta realizzare la prima palestra d’arrampicata indoor del territorio? Già all’inizio degli anni ‘80, la giovanile, prorompente necessità di allenarsi, aveva creato in città vari gruppetti di freschi arrampicatori che trovavano la loro soddisfazione sui malfidi mattoni delle nostre mura cittadine (pratica non sempre ben vista dall’amministrazione di allora) e tra le pareti delle proprie camere da adolescenti, con pezzi smontati da un vecchio divano e vari altri appigli, ritagliati e scolpiti col legno, embrione di ciò che sarebbe stato in futuro il Monodito.

I componenti delle varie “fazioni” (Torrione di San Giovanni, Torrione di fronte a via Canapa e sottomura di IV Novembre, detto la Rotonda) si confrontavano nel verificare chi avesse scovato il settore più difficile, che rivelava poi però, solo dopo averne risolto ogni problematica, per schernire così i nuovi arrivati. Di colui che fosse riuscito a risolvere “in trasferta” i passaggi più difficili dei rivali “a vista” (cioè senza cadere), se ne parlava poi in modo “epico” per settimane; quanta passione in quei gesti.

Con altrettanta passione si vedono oggi stuoli di giovani che si confrontano al Monodito in modo costruttivo, divertendosi assieme e in completa sicurezza. Infatti l’arrampicata sportiva è uno sport assolutamente sicuro (purché si rispettino i crismi che ne regolamentano la pratica) e non a caso verrà proposta alle prossime Olimpiadi quale new entry sportiva.

“Devo dire che l’arrampicata è rimasta semisconosciuta per tanti anni – ricorda David Zappaterra, vice presidente dell’associazione sportiva – poi, forse complice uno spot televisivo che promuoveva un famoso marchio di orologi sportivi al polso di un altrettanto famoso climber nostrano, ha contribuito a sdoganare questo mondo così affascinante e misterioso. Quanti ragazzi e ragazze abbiamo visto entrare al Monodito e timidamente chiedere informazioni riguardo ai corsi, a come accedere in palestra, dichiarando, spesso con una punta di vergogna, di soffrire di vertigini e ritrovarli oggi come punto di forza di un collettivo che, in fin dei conti, vive esclusivamente dell’energia, della passione, della volontà dei soci stessi”.

“Nell’anno 2006 abbiamo creato il sito ufficiale della palestra – www.ilmonodito.it – che ci ha permesso di essere conosciuti in ambito cittadino, specie nel mondo universitario, vera e propria presenza massiccia dell’associazione – rivela Zappaterra -. Offrire la possibilità di essere ‘visitati’ ancor prima che si metta piede in palestra, dai nostri futuri soci, ha permesso un notevole incremento di presenze al Monodito. L’offerta all’interno del sito, anche di rubriche strettamente alpinistiche, ha permesso di essere conosciuti ed apprezzati da una vasta comunità alpinistica extraterritoriale e non solo nazionale, visto che molti di noi, anche per merito di un’adeguata preparazione in palestra, si sono resi autori di notevoli imprese alpinistiche”.

“Il Monodito in tutti questi anni è sempre rimasto una realtà ‘autonoma e resistente’ di divulgazione e promozione di questa disciplina” riporta il vicepresidente, secondo cui “i tempi sono maturi per auspicare, visto appunto che l’arrampicata sportiva è diventata sport olimpico, una costruttiva sinergia con gli enti locali e con l’Assessorato allo Sport, per creare una più larga e consistente realtà di questa disciplina sul nostro territorio. Potrebbe essere la scommessa del futuro?”.

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