Dopo Verona, anche Ferrara. Una mozione reazionaria e a tratti incomprensibile, che distorce il senso autentico della legge sulla maternità consapevole, spacciando per difesa del diritto alla vita la volontà di cancellare una conquista faticosamente acquisita.
Avvertiamo l’obbligo di ricordare che la Legge 194 fu confermata dal voto di quasi 22 milioni di persone. Paragonare l’interruzione volontaria della gravidanza a uno strumento contraccettivo, è un insulto brutale nei confronti delle donne che si trovano a dover compiere una scelta durissima e straziante. Donne sole nella loro disperazione o, peggio ancora, nelle mani e tra i ferri delle mammane.
Nel 1978, occorre rammentarlo, si ottenne un provvedimento necessario a disciplinare una pratica, che si sarebbe praticata ugualmente, come sempre accadde, clandestinamente, e con rischi altissimi per la salute della donna. Non si è introdotta alcuna imposizione o incoraggiamento all’interruzione, semplicemente si consente di intervenire volontariamente in modo trasparente, disciplinato e garantito. Non una legge pro-aborto dunque ma il diritto all’aborto. Così i legislatori e gli ispiratori la concepirono e così noi vogliamo la si attui.
Riteniamo triste e vergognosa la proposta che la destra va ovunque promuovendo. Aberrazioni costituzionali e civili, che denotano una totale assenza di umanità. Ancor più gravi se si pensa all’evidente strumentalizzazione a fini propagandistici.
Ci consola la convinzione che Ferrara non sia Verona, pertanto auspichiamo che dal Consiglio Comunale e dalla comunità cittadina giunga un risoluto e unanime messaggio di civiltà.
Coordinamento Provinciale di Articolo 1 – MPD