Foto di Gary Denham- CC BY SA 2.0
di Simone Pesci
Era il 31 maggio 1953 e la Roma si apprestava a scendere in campo per la prima volta allo stadio Olimpico. A inaugurare l’ultra sessantennale storia giallorossa sul prato verde del Foro Italico, non sarebbe stata una squadra qualsiasi: l’avversario della “Maggica” fu infatti la Spal di Antonio Janni, al suo secondo anno di serie A.
Era l’ultima giornata della stagione 1952-1953, gli obiettivi delle due squadre erano già stati raggiunti, e la gara terminò 0-0. Nei propri piani la Roma arrivava però all’appuntamento desiderosa di vincere per celebrare la stagione della rinascita – l’anno precedente i giallorossi disputarono l’unico campionato di serie B della propria storia -, e per accogliere i tanti tifosi che sarebbero giunti per la prima volta allo stadio Olimpico, fino a due settimane prima i capitolini giocavano infatti le proprie gare casalinghe allo stadio Nazionale, detto anche stadio Torino, che sarebbe poi diventato lo stadio Flaminio.
A scombinare i piani della Roma, però, ci si mise prima la pioggia che cadde abbondante tutta la giornata precedente e durante la partita, rendendo il manto erboso un acquitrino e limitando le presenze sugli spalti a nemmeno 15 mila unità, e poi la Spal che grazie all’ottima prova del portiere Ottavio Bugatti riuscì a strappare uno 0-0. Un pareggio giunto nonostante i continui attacchi di Bronèe, Galli, Pandolfini e un rigore reclamato dai romanisti.
“Un Bugatti in vena di prodezze” e “resistenza Bugattiana” furono i termini con i quali il Corriere dello Sport celebrò la Spal, definita “squadra nobile di nascita” e “rivelazione dell’anno 1953”.
Rivelazione perché i biancazzurri costruirono la salvezza soprattutto nel girone di ritorno, in un campionato che comunque vide la Spal battere 2-1 la Roma in casa, fermare sull’1-1 il Milan e l’Inter, conquistare un doppio 2-2 con la Juventus e demolire il Napoli 4-1. E proprio al Napoli si trasferì il portiere Ottavio Bugatti dopo lo 0-0 dell’Olimpico, con un’operazione che fece entrare nelle casse della Spal 55 milioni di lire, una cifra da capogiro per il portiere più forte della storia biancazzurra.
Una Spal che, tornando alle cronache della partita con la Roma, impressionò anche per il turco Bulent, per i “due terzini abili ed esperti Lucchi e Dell’Innocenti”, e per “il mediano cattivo ma efficace Bernardin”.
E se è vero che la storia si ripete sempre, chissà che venerdì all’Olimpico non possa ripetersi un’altra volta, dopo lo 0-0 del 1953 e dopo il segno x, ben più recente, contro la Lazio datato agosto. Dopo le gare con Chievo e Cittadella, per la truppa di Semplici sarebbe oro.
Tabellino di Roma-Spal 0-0; 31 maggio 1953, 34° giornata
Roma: Tessari; Azimonti, Cardarelli; Bortoletto, Trerè, Venturi; Merlin; Pandolfini; Galli; Bronèe; Eliani. All. Varglien.
Spal: Bugatti; Lucchi, Dell’Innocenti; Zamperlini, Bernardin, Castoldi; Fontanesi I, Colombi, Bulent, Mussino, Orazi. All. Janni.
Arbitro: De Gregorio di Legnano
Note: Pioggia battente durante la partita; 15 mila spettatori circa.
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