Attualità
23 Novembre 2017
Domenica riunione alla sala polivalente contro il piano del Comune per l'abbattimento e la rigenerazione dell'area

Grattacielo. Assemblea condominiale per dire “no” all’esproprio

di Redazione | 2 min

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Un’assemblea domenicale per dire in maniera chiara e decisa ‘no’ all’esproprio del Grattacielo dal parte del Comune e andare avanti, invece, con le necessarie opere di manutenzione.

Il condominio delle due torri si riunirà nella sala polivalente alle 17 del pomeriggio di domenica in quella che si preannuncia come un’assemblea fiume, il cui termine è previsto per le 21.

Il principale punto all’ordine del giorno è quello delle azioni a contrasto della delibera della giunta municipale numero 560 del 2017 sul progetto di rigenerazione urbana del Grattacielo. La parte contestata è quella che prevede che il Comune acquisti “per fasi” la piena proprietà dell’immobile tramite l’acquisto o la permuta degli alloggi, ponendo il vincolo di pubblica utilità finalizzato all’esproprio. Lo scopo ultimo è quello della demolizione e da lì ripartire per ridare vita all’area.

Ma gli inquilini e i proprietari non sembrano voler sentire parlare di cose del genere. “Occorre presentare entro il termine di 60 giorni ricorso contro l’atto assunto dal Comune”, si legge nel documento di convocazione dell’assemblea. “L’utilizzo dei soldi pubblici per espropriare la proprietà privata rappresenterebbe oltre ad un inaccettabile danno una irreparabile beffa per tutte le persone oneste che con sacrifici hanno pagato e continuano a pagare le loro proprietà e degli oneri connessi nonostante il vergognoso svilimento dei loro beni una volta considerati di pregio – dicono ancora i condomini -. Allo stesso tempo la demolizione sarebbe una benedizione per tutti quelli che prosperano alle spalle degli altri, grazie all’inerzia ed assenza delle autorità preposte; di quanti, in particolar modo volutamente, hanno apportato e continuano ad apportare un danno ad altri non provvedendo a onorare i bilanci comuni, come anche quelli condominiali non pagando quanto dagli stessi dovuto; dei malfattori non perseguiti per le attività da loro compiute per svilire e umiliare il complesso immobiliare ed il bene comune degli abitanti del condominio e dell’area su cui insiste”.

Al contempo, i condomini vorrebbero con sollecitudine approvare il piano di manutenzione straordinario per l’adeguamento e la messa in sicurezza antincendio dello stabile “come indicato dai vigili del fuoco con richieste inoltrate all’Amministrazione condominiale ripetutamente fino al 2007 e poi da quella data rinnovato dopo dieci anni nel giugno 2017 dopo il tragico incendio avvenuto al grattacielo di Londra”.

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