È servita per ascoltare il dirigente della Squadra Mobile che ha coordinato le attività d’indagine l’udienza di mercoledì del processo sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che vede alla sbarra una trentatré persone.
Tra loro, per la maggior parte persone di nazionalità cinese, gli imputati principali sono due: Simona Granatiero (difesa dall’avvocato Salvatore Mirabile), impiegata della prefettura che secondo la procura avrebbe facilitato le pratiche ottenendo soldi e agevolazioni. E l’avvocato Silvia Baldassarre (difesa dal legale Erminia Imperio), accusata di concorso in favoreggiamento all’immigrazione clandestina per dei casi relativi a falsi certificati di residenza in alcune case di Migliarino. Con loro due avrebbero avuto un ruolo importante anche Xia Lihong, titolare del ristorante cinese di via Garibaldi a Ferrara, e Xiang Aimei del ristorante di Porto Garibaldi. Entrambe – difese dall’avvocato Carlo Bergamasco – gestiscono anche una piccola agenzia per sbrigare pratiche burocratiche e aiutare i connazionali, che secondo l’accusa – sostenuta a processo dal pm Isabelle Cavallari dopo il trasferimento del sostituto procuratore Giuseppe Tittaferrante a Napoli – avrebbero corrotto funzionari pubblici e di aver indicato false residenze per gli immigrati.
La testimonianza del dirigente Andrea Crucianelli è servita per fare un quadro generale delle attività svolte dalla polizia di Stato, dagli accertamenti patrimoniali sui conti della Granatiero alle intercettazioni. Ma non si è scesi troppo nel dettaglio perché il dirigente ha sì coordinato ma non ha svolto operativamente tutte le attività d’indagine. Per questo verranno sentiti nelle prossime udienze gli altri poliziotti che hanno svolto gli accertamenti e gli interrogatori.
Il collegio – il giudice Vartan Giacomelli presidente e, a latere, Debero Landolfi e Alessandra Lepore – hanno dato però un rinvio molto lungo: prossime udienze a metà e fine maggio del prossimo anno.
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