Caro Direttore,
Estense.com pubblica un articolo firmato da Elisa Fornasini titolato: “Forza Nuova omaggia il gerarca fascista legato all’eccidio del Castello”. Sottotitolo: “I militanti di estrema destra davanti alla tomba di Ghisellini: “Eroe di guerra nobile d’animo”. Ma la sua morte causò una strage”.
Fin qui tutto bene. Anche nelle righe successive ogni lettore abituato a rispettare la decisione del giornalista sull’informazione che intende far passare nel suo articolo non può trovarci niente da obiettare, ma per quanto riguarda il quarto capoverso, che incomincia così: “I suoi ideali provocarono una strage in cui persero la vita Emilio Arlotti, Mario Zanatta, Vittore e Mario Hanau, Giulio Piazzi, Pasquale Colagrande, Ugo Teglio, Alberto Vita Finzi, Cinzio Belletti, Antonio Torboli e Girolamo Savonuzzi.”, qualsiasi ferrarese che abbia letto di quella vicenda in tutto o in parte quanto è stato scritto rimane almeno sconcertato. In quale pubblicazione storica si arriva alla conclusione che gli ideali di Ghisellini provocarono i morti ammazzati lasciati ai piedi del muretto del castello?
La prima vittima di quella strage è stata proprio il Ghisellini stesso, per i suoi noti approcci con alcuni esponenti democratici! Ci vuole un notevole sforzo di fantasia per proporre la conclusione che gli ideali indiscutibilmente fascisti di Ghisellini corrispondessero alla versione truculenta sostenuta poi dai repubblichini nella guerra civile. Anche l’Arlotti caduto con gli altri era un fascista, un fascistone, senatore per meriti fascisti mica per altro. Come mai l’articolo tace dei funesti ideali di Arlotti?
Direi che questo è un episodio di disinformazione entro l’informazione di un articolo di cronaca. Molto pericoloso, data l’ignoranza storica diffusa. E infatti il commentatore permanente neo-muezzin subito si palesa a congratularsi per la lezione storica senza che nessun altro commentatore lo prenda per i fondelli. Non ci siamo.
Paolo Giardini