Ostellato
9 Novembre 2017
Ex amministratori accusati a vario titolo di aver sottratto all'azienda nautica quasi un milione di euro

In tre a processo per la bancarotta di Cantieri Estensi

di Daniele Oppo | 1 min

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(archivio)

Ostellato. Sono tre gli ex amministratori a processo, accusati di bancarotta, per il crac della Cantieri Estensi di Ostellato, l’azienda che produce imbarcazioni in vetroresina, fallita nel 2013 e poi rilevata e rilanciata nel 2015 da una cordata di imprenditori bergamaschi.

Alla sbarra per quel fallimento sono finiti Edda Guidi (ex amministratrice delegata), Umberto Luppi (ex direttore generale) e Luca Simoni, accusati a vario titolo di bancarotta per distrazione.

E da una distrazione di partenza di 200mila euro, il pubblico ministero Isabella Cavallari ha ‘aggiornato’ l’imputazione aggiungendone altre due da circa 100mila e 600mila euro, più il reato di bancarotta semplice. In totale, dunque, l’azienda sarebbe stata privata di quasi un milione di euro proprio nel momento in cui più ne aveva bisogno. Il fallimento si è per questo costituito parte civile, tramite l’avvocato Marco Linguerri (sostituito nell’udienza di mercoledì dalla collega Silvia Fasolin)

Mercoledì davanti ai giudici Vartan Giacomelli, Debora Landolfi e Sandra Lepore sono stati sentiti il curatore fallimentare, un inquirente che ha svolto le indagini e il consulente tecnico della difesa degli imputati (assistiti in giudizio dall’avvocato Dante Pola del Foro di Modena).

Prossima udienza a metà dicembre.

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