Cronaca
23 Ottobre 2017
Per il tecnico nominato dal giudice il centauro stava correndo troppo e superando la colonna di auto sulla destra

Morì in uno scontro moto-camper, la superperizia scagiona l’imputato

di Daniele Oppo | 2 min

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La superperizia ordinata dal giudice sembra mettere un punto fermo sulle responsabilità per il terribile incidente del 16 luglio 2014 in cui perse la vita Federico Laurenti, 27enne di Porto Tolle, scagionando l’uomo finito a processo per omicidio colposo.

Il giudice Carlo Negri aveva disposto una perizia dopo che le consulenze tecniche fatte redigere dalla procura e dalla difesa dell’imputato – Alfonso Corallo, rappresentato in giudizio dall’avvocato Aldo Grassi – avevano dato responsi totalmente opposti.

Quel giorno di luglio, mentre percorreva la Romea in sella alla sua Yamaha R1 1000, Laurenti si schiantò violentemente contro il camper dell’imputato, intento a fare una manovra verso sinistra. L’impatto fu fatale e nell’incidente rimase ferito gravemente anche uno dei figli di Corallo, con lui a bordo del camper.

Il perito del giudice, l’ingegner Silvano Simoncini, è riuscito a ricostruire l’incidente potendosi avvalere – a differenza dei consulenti delle parti – anche di quanto emerso finora nel processo, in particolare delle testimonianze di altri automobilisti e del personale della Polstrada intervenuto.

In sostanza, secondo il perito, cause determinanti dello scontro furono l’eccessiva velocità tenuta da Laurenti (circa 82-85 km/h anziché i 70 che avrebbe dovuto tenere su quella strada o i 40-45 consigliati dal contesto) e, soprattutto, il fatto che stesse superando a destra la colonna di automobili, impedendo a Corallo di vederlo mentre effettuava la svolta a sinistra. Una manovra doppiamente azzardata, sia per la velocità sostenuta sia perché stava superando dal lato sbagliato e all’altezza di un’intersezione stradale.

Corallo invece aveva avviato la sua manovra solo dopo aver regolarmente azionato le frecce e solo una volta che le prime auto della colonna gli permisero di effettuarla, fermandosi appositamente per concedergli una manovra ‘di cortesia’ . In quel frangente i testimoni sentiti – come poi ricostruito anche dalla Polstrada – hanno visto il centauro superare la colonna sulla destra fino a impattare, pur tentando una disperata frenata, contro il camper di Corallo che ormai aveva invaso la corsia. Un impatto che, secondo il perito, l’imputato non avrebbe potuto evitare, neppure agendo con la massima attenzione possibile.

Il 24 novembre il perito verrà ascoltato in udienza.

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