Attualità
20 Ottobre 2017
Incontro tra Hera, Amministrazione comunale e imprenditori per capire come funziona e come migliorare il nuovo sistema di raccolta rifiuti

La ‘rivoluzione delle calotte’ tra perplessità e cambi culturali dei commercianti

di Redazione | 3 min

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di Simone Pesci

È tutto pronto per la “rivoluzione dei rifiuti”, come la definisce Alberto Santini, responsabile di Hera per l’area di Ferrara-Modena. Dei tanto controversi cassonetti a calotta, e dell’ormai famoso sistema di raccolta rifiuti si è parlato in un incontro che ha riunito Hera, le istituzioni e i commercianti, che vivono con “l’evidente preoccupazione che vadano a spendere di più per i rifiuti”, come spiega Davide Urban, direttore generale di Ascom Ferrara.
L’assessore Caterina Ferri rassicura che “l’amministrazione si impegnerà per ottimizzare il servizio e per andare incontro anche alle esigenze dei commercianti, questo percorso va fatto insieme”.

“Non sappiamo ancora quanto si pagherà e quanto si risparmierà – spiega il dirigente comunale del servizio ambiente Alessio Stabellini – perché non è ancora stato scritto il regolamento, che ha necessità di una fase di sperimentazione per confezionarlo. Per le utenze non domestiche la cosa principale è scegliere il contenitore più adatto, perché è la base per risparmiare”.

Nella fase iniziale della distribuzione, infatti, le attività commerciali dovranno scegliere il bidone nel quale conferire i propri rifiuti indifferenziati – che saranno svuotati dagli operatori nei giorni prestabiliti da Hera – e scegliere bene sarà importante. La tariffa puntuale, infatti, stabilirà quanti conferimenti effettuare, e stabilirà anche il costo di ogni ulteriore svuotamento. A Budrio, ad esempio, ogni gettata extra costa 7 centesimi per litro, che significa che chi sceglierà un bidone da 240 litri pagherà 16,80 euro, chi ne richiederà uno da 360 pagherà 25,20 euro ogni qualvolta saranno svuotati.

“Si pagherà in base al proprio consumo – fa notare Stefano Cintoli, direzione dei servizi di Hera -, proprio come si paga la luce, il gas e l’acqua che hanno un proprio contatore”.

La tariffa sarà infatti calcolata tenendo conto della quota fissa (conferimenti prestabiliti) + la quota variabile di base (dimensione del contenitore) + la quota variabile aggiuntiva (ovvero i conferimenti extra in aggiunta a quelli minimi) – gli incentivi per le aziende che inizieranno l’avvio autonomo al riciclo. Ovviamente, spiega Cintoli, “si pagherà vuoto per pieno, quindi non conviene buttare i sacchi o svuotare i bidoni riempiti a metà”.
Sarà così anche per le utenze domestiche, che si stima pagheranno 2 euro ogni conferimento extra.

“Sarà un cambio epocale per Ferrara” esordisce il consulente di Hera Samuele Zanardello, che pone l’accento sul fatto che “il valore della tariffa sarà in base a quello che faccio, quindi è importante massimizzare”.
Il sistema però continua a dividere, ad esempio chi gestisce i giardini del Florens è perplesso perché “nei bar e nelle gelaterie i clienti buttano via i rifiuti senza fare la differenziata: devo rumare nel pattume per separare i rifiuti? Devo aumentare il costo del caffè per far fronte alle nuove spese di Hera?”.

C’è chi invece ha provato a differenziare tutto e ha ottenuto risultati sorprendenti come il gestore del McDonald’s di via Bologna che parla di “problema di cultura” perché prima “ero il più grande inquinatore di Ferrara, oggi mi sono accorto che produco poca indifferenziata” e la proprietaria del Sebastian Pub: “In una serata ho fatto 3 sacchi contro i 20 che avrei fatto normalmente”.

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