Saranno tutti e 1200 presenti al processo le parti lese dalla bancarotta Carife. Il giudice Piera Tassoni, nel corso dell’udienza preliminare per l’aumento di capitale del 2011, ha accolto con ordinanza le richieste di costituzione sia gli azionisti che gli obbligazionisti per il punto 8 del corposo capo di imputazione che vede alla sbarra a vario titolo 12 imputati tra ex amministratori e dirigenti della grande banca della Ferrara che fu.
E, per quanto riguarda i capi di imputazione relativi all’aggiotaggio (capi 2, 6, 7, 9, 10), sono stati ammessi sia i sottoscrittori dell’aumento di sei anni fa sia – cosa non scontata – chi ha acquistato azioni obbligazioni derivate in data successiva. Questo in virtù del fatto che, secondo il tribunale, le false informazioni ricevute potrebbero aver inciso sulle scelte di investimento. Sempre per lo stesso reato sono state accolte anche le richieste delle associazioni di consumatori (Adusbef, Codacons, Federconsumatori e Confconsumatori). Fa eccezione il Movimento a difesa del cittadino in quanto il suo statuto, in vigore all’epoca dei fatti, non prevedeva come scopi esclusivi o preminenti la tutela dei risparmiatori e degli investitori.
Una estromissione arriva poi per il falso in prospetto (capo 1) per gli azionisti non sottoscrittori.
Anche Consob (per i capi 3 e 4) e Bankitalia (capi 5 e 11) saranno parte del processo per quanto riguarda il reato di ostacolo dalla vigilanza.
Quanto alla formazione fittizia del capitale (capi 12 e 13) in relazione agli aumenti di capitale delle banche Caricesena e Valsabbina, il gup ha accolto la richiesta di estromissione delle difese degli imputati, dal momento che azionisti e obbligazionisti hanno subito da quelle operazioni solo un danno indiretto.
Rimane da decidere il punto relativo ai responsabili civili. I legali avranno termine fino alle ore 14 di lunedì per depositare le richieste di citazione. Il 30 ottobre il gup deciderà nel merito delle richieste.
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