Terre del Reno
19 Ottobre 2017
I lavoratori dell'istruzione: "Non si può tagliare sul diritto allo studio per una questione di numeri”

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di Redazione | 3 min

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Nella foto, da sinistra: Mauro Santi, Roberto Lodi, Hania Cattani, Anna Cavallini

Sant’Agostino. Un altro incontro pubblico, questa volta a Sant’Agostino dopo quello dei giorni scorsi a Cento, per discutere della proposta di riassetto degli istituti comprensivi sparsi tra Cento e Terre del Reno, con i sindacati a chiedere che si attenda almeno un altro anno per discutere di un progetto più organico e che includa anche il comune di Vigarano perché così per i rappresentanti dei lavoratori, tra la possibile perdita di posti di lavoro e disagi per famiglie e ragazzi, proprio non va.

È quanto andato in scena ieri pomeriggio alle medie ‘Dante Alighieri’. Il nodo del contendere è tutto sui numeri: così com’è il comprensivo di Terre del Reno è a corto di una sessantina di alunni per ottenere una dirigenza e così l’idea è quella di accorpare alcune classi delle frazioni centesi al comprensivo di Terre del Reno e fondere due comprensivi centesi.
“In termini occupazionali l’unico comprensivo che ci guadagnerebbe”, spiega Anna Cavallini della Cisl a una platea di una trentina di persone, “sarebbe il numero 3, perché Renazzo, avendo un lieve incremento di alunni ma rimanendo sotto la soglia dei 1200 viaggerà con 5 amministrativi e 17 collaboratori scolastici”.
E poi bisogna guardare al sisma: “In questi anni abbiamo avuto 19 collaboratori e 5 amministrativi in più rispetto alla norma. Ad operazione conclusa la perdita sarebbe di 4 amministrativi e tra i 10 e i 16 collaboratori scolastici: se includiamo che non saremo mai più in grado di recuperare tutti questi organici fate voi. È vero che ci sono supplenze annuali che stanno lavorando, ma c’è gente che ci vive con quelle supplenze”.
Questo sarebbe causato dal fatto che “le tabelle ministeriali non sono proporzionali né all’aumento dei bambini né al numero di plessi”, insieme alla difficoltà delle sostituzioni per le assenze brevi.
Hania Cattani, della Cgil, fa sapere che a Cento la situazione “è molto grave”, e che si sta addirittura pensando “a uno sciopero di istituto, sono cose che non si vedono da anni”, mentre nella commissione tripartita “l’annuncio è che la nostra posizione – perché Cgil, Cisl e Uil siedono in quella commissione – è quella di dichiarare il nostro parere negativo”.
“Questa riorganizzazione non va bene né per i lavoratori né per i ragazzi, non si può tagliare sul diritto allo studio per una questione di numeri”, raccontano uno dopo l’altro i lavoratori che hanno partecipato all’assemblea.
Dall’altra parte della barricata però – tra scadenze vicinissime e le decisioni non vincolanti di consigli d’istituto e collegi docenti – c’è Roberto Lodi, sindaco di Terre del Reno: “La decisione è stata presa cercando di tutelare l’obiettivo di mandato che avevo, visto che c’è un Comune nuovo, di accorpare tutte le scuole del territorio. La prima cosa che ho fatto, sapendo che ci sono delle scadenze, è stata attivare un tavolo politico per portare una proposta alla conferenza dei sindaci. Mi sono attivato col comune di Vigarano – competente per i plessi di Mirabello, ndr – chiedendo un incontro verbale, ma non ho ottenuto risposta”.
“Allora l’assessore Ferrarini di Cento “ha fatto una proposta di riorganizzazione scolastica – prosegue Lodi -, e ho chiesto loro di lasciare una porta aperta. Ho chiesto ancora via pec un incontro al Comune di Vigarano e non ci sono state ancora risposte. Eccome come si è arrivati a questa proposta: ho cercato di tutelare il mio comprensivo altrimenti sarebbe stato spazzato via, e sarebbe stata una sconfitta enorme per il territorio. Un comprensivo con 989 bambini può stare in piedi anche con un crollo verticale delle nascite come quello che si sta verificando”.
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