Cento
19 Ottobre 2017
Roncarati: "Rimane marchio e personale con benefici per i clienti". Fondazione: "Non lasceremo nessun azionista indietro". Toselli: "Opportunità per il territorio"

Acquisizione Caricento: “Non verremo fagocitati, saremo il braccio operativo”

di Elisa Fornasini | 4 min

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Da sinistra Toselli, Roncarati e Fantozzi nella redazione di Estense.com (foto di Alessandro Castaldi)

“Una partnership fra due istituti sani per dare valore alla nostra banca e di conseguenza aprire nuove opportunità per il rilancio economico del territorio”. È questo, in sintesi, il quadro dell’acquisizione della Caricento da parte della Banca Popolare di Sondrio fotografato dai tre diretti interessati: il presidente Gian Carlo Roncarati, la collega di Fondazione Cristiana Fantozzi e il sindaco Fabrizio Toselli. Il terzetto, in tour nelle redazioni locali, ha visitato anche la sede di Estense.com per presentare nel dettaglio la bozza di progetto sottoscritta nella lettera di intenti.

La notizia dell’offerta di acquisizione (almeno il 51% da incrementare potenzialmente fino al 100%) è giunta sabato, a sorpresa. Ci raccontate come è nata questa proposta? 

Fantozzi: Siamo al primo step, all’inizio di un’ipotesi di lavoro che dovrà essere prima progettata e poi autorizzata da tre organismi di vigilanza: Mef per la Fondazione, Banca d’Italia per la Caricento e Bce per la Sondrio. Le vere mosse partono con la legge Amato-Ciampi che dispone la divisione patrimoniale delle Fondazioni. Noi, come azionista di maggioranza (la Fondazione detiene il 67% del capitale sociale, ndr) che ha a cuore il suo patrimonio, abbiamo nominato un advisor che ha intercettato l’interesse del gruppo Bps. I rapporti con l’istituto valtellinese si sono intensificati verso la fine dell’estate quando, dopo aver studiato il nostro dossier, ha dimostrato un reale e interesse verso la Caricento perché entrambi gli istituti sono solidi e ben gestiti, con caratteristiche simili quando si tratta di radicamento sul territorio.

Caricento, in effetti, punta molta alla presenza capillare sul territorio. Non è che questa notizia possa scuotere gli equilibri esistenti e già funzionanti?

Roncarati: L’interesse da parte di Sondrio – tra le prime banche per credibilità, con un patrimonio tredici volte superiore al nostro (pari a 194 milioni netti) – ci inorgoglisce. Ora punta a espandersi in un territorio in cui è marginalmente presente, quindi scegliere una banca già ben radicata è un bel business per entrambi. Anche perché, e su questo vogliamo tranquillizzare tutti, non si tratta di un disegno di fagocitazione: la Caricento sarà il braccio operativo della Popolare quindi manterrà la sua insegna e il suo personale che attualmente conta 430 dipendenti. Anzi, se avremo progetti di sviluppo convincenti sono disposti a investire.

Il marchio non verrà intaccato insomma. Ma se si prospettano evidenti benefici per la Fondazione e per la Cassa, cosa devono aspettarsi i clienti?

Roncarati: Rimarrà tutto così com’è con maggiori vantaggi per i nostri quasi 10mila soci, di cui 3mila entrati solo negli ultimi 4 anni. Se Caricento ha specializzazioni riconosciute da Sondrio per la gestione di risparmio del patrimonio (attività che stiamo espandendo e che prenderanno a esempio), il loro core business è l’estero. Un aspetto su cui noi, invece, dobbiamo appoggiarci ad altri. Quindi possiamo già annunciare il miglioramento dell’offerta internazionale. Le parole chiave sono: massima serietà, massima trasparenza, grandi aspettative.

Fantozzi: La Bps è il terzo gruppo italiano nella capacità di accompagnare le imprese all’estero. Ogni anno organizzano almeno venti viaggi per accompagnare i loro clienti a conoscere realtà dove poter investire. Il nostro interesse è dar valore alla banca per usufruire di questi servizi più sofisticati per la clientela, specie per il settore delle imprese e nuove imprese. Anche i clienti della Cassa centese staranno meglio e abbiamo la presunzione di pensare che ne arriveranno di nuovi, soprattutto se interessati a espandersi all’estero.

Arriviamo al capitolo tempistiche. Ci sono scadenze in vista o la manovra è ancora in pieno work in progress?

Fantozzi: Non è giusto declinare le tempistiche perché non le sappiamo e non abbiamo fretta. L’importante è garantire la banca che vuol dire dare valore ai suoi dipendenti e ai suoi soci. Certo ci vorranno altri cinque-sei mesi per completare la catena di approvazione, comunque partiamo da una bella bozza. Nella prima fase, come noto, si acquisirà il 51% (il minimo per governare) ma tempo un paio d’anni per insediarsi e faranno un’offerta di acquisto per le azioni degli azionisti privati. Si tratterà di un’offerta pubblica di scambio con azioni di Sondrio fino ad arrivare al possibile 100%.

Roncarati: Noi l’abbiamo scoperto sabato, quando è stata ufficializzata la lettera di intenti. Abbiamo incontrato martedì il presidente e direttore della Popolare, ospiti nella sala del consiglio della Caricento. Ci piace che la Fondazione abbia rinunciato al premio di maggioranza, dimostra la precisa volontà di non lasciare neanche un azionista a piedi ma dare a tutti pari trattamento. Intanto continuiamo la nostra crescita a piccoli passi: a novembre apriremo un’agenzia a Lugo (la 49esima filiale, la seconda in Romagna dopo l’apertura a Faenza che è andata bene). In Romagna abbiamo fatto un ingresso in sordina ma siamo pronti ad allargarci.

Un’operazione complessa che apre interessanti scenari per il territorio. Il sindaco come vive questo momento?

Toselli: Innanzitutto voglio puntualizzare che ne sono venuto a conoscenza sabato mattina, prima di leggerlo sui giornali. Si tratta di una grande opportunità per il rilancio e lo sviluppo del territorio, specie per imprenditori e agricoltori. Il Comune, che è socio della fondazione, apprezza l’azione di tutelare gli azionisti, di far rimanere il marchio, di garantire l’autonomia della banca, insomma di non modificare nulla se non condividere servizi. Non vogliono snaturare una banca sana.

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