di Serena Vezzani
Cento. “Il dopo Cernobbio: deboli segnali, braci sotto le ceneri e rassegnata consapevolezza”: questo il titolo del convegno che ieri, nel Salone di rappresentanza della Caricento, ha visto la partecipazione del presidente di The european house Ambrosetti Marco Grazioli.
Al centro del dibattito, prospettive e tendenze rilevanti emerse al tradizionale e noto forum “Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive” che The european house–Ambrosetti organizza a Cernobbio, sin dal 1975, riunendo Capi di Stato e di Governo, massimi rappresentanti delle istituzioni internazionali, ministri, premi Nobel, imprenditori, manager ed esperti di tutto il mondo.
Ben 16 le tavole rotonde organizzate quest’anno, con 62 speakers, 15 Paesi e 7 Governi rappresentati, e l’indice di miglior gradimento del pubblico riscontrato negli ultimi vent’anni: e si è parlato di sfide globali, obiettivi europei e dell’Italia nel quadro internazionale.
“Secondo molti rappresentanti esteri – spiega Grazioli – il rischio è quello della perdita di dinamismo, vuoti di potere e bipolarismo antico: la soluzione sarebbe concentrare i problemi tra più centri, in una struttura internazionale dotata ed efficace”.
In Europa “si va bene, ma non abbastanza: l’ingrediente segreto è quello del lavoro: finché i tassi di disoccupazione saranno alti non si potrà parlare di segnali positivi”, mentre secondo Fu Ying, vice ministro estero della Repubblica cinese, “il primo indicatore di una tendenza positiva è la felicità dei giovani”. Al centro del dibattito anche l’euro, forse a rischio nel 2018. Un anno di grandi novità, tuttavia, in ambito scientifico e tecnologico: il pancreas artificiale, il sequenziatore di Dna, le tecnologie wearable e l’approvazione della terapia cellulare per la leucemia incurabile sono solo alcune delle rivoluzioni in questo campo.
Il bilancio di Cernobbio 2017 è per Grazioli positivo: “Con una credibilità alta, l’Italia può stare ai tavoli più importanti in Europa”. E, ha concluso il presidente della Cassa di Risparmio di Cento Carlo Alberto Roncarati: “La virtù generica sta al centro: e, ci auguriamo, a Cento”.
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