Copparo
19 Ottobre 2017
Orsini (FI): "Tutti e sei i sindaci coinvolti non hanno mai avuto una visione di insieme comune"

Mancata fusione dei Comuni, “grande fallimento politico”

di Redazione | 4 min

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Franca Orsini, consigliere comunale di Forza Italia

Copparo. “Agli osservatori distratti o agli indottrinati si cercherà di giustificare questo fallimento della mancata fusione come un atto di orgoglio politico o come una scorrettezza amministrativa di qualcuno che fino a ieri mangiava alla stessa tavola dei gabbati. Agli osservatori più accorti e smaliziati, invece, appare, oggi in tutta la sua consistenza, come un grande fallimento politico che segnerà per anni il destino del nostro territorio”.

Una sconfitta su tutti i fronti quella illustrata da Franca Orsini, consigliere comunale di Forza Italia-Copparo, per la mancata fusione dei Comuni che ha lasciato Copparo a viaggiare da sola.

“Prima Jolanda, con i suoi debiti contestati da un gruppo politico amministrativo che si fa la bocca grande quando parla di solidarietà, ma che si rinchiude a riccio non appena questa solidarietà li costringe ad andare in tasca. Poi, quasi per una sorta di “me ne frego amministrativo”, Formignana e Tresigallo decidono una fusione a due alla faccia di tutti gli altri adducendo motivazioni egoistiche – prosegie Orsini -. In conseguenza a ciò i tre rimasti: Copparo, Berra e Ro iniziano a valutare con grande sfoggio di ipocrisia una possibile fusione a tre al fine di perdere il meno possibile dei fondi messi a disposizione per questo tipo di iniziative. Ultimo atto: un fulmine a ciel sereno, inaspettato per qualcuno o il risultato di antichi rancori e rivalità che covavano da tempo invece, per altri, si ha notizia di una decisione unilaterale di Ro e Berra di abbandonare Copparo al suo destino e di procedere ad una fusione a due”.

“Perbacco, questo sì che è un bel risultato di solidarietà. Questo sì che vuol dire mostrare una lungimiranza da miopi.  Questo sì che esprime una capacità progettuale da terzo mondo – ironizza la consigliera forzista -. Sentendo i vari commenti di persone interessate, ci si rende conto del dilettantismo che questi “amati” amministratori, in maggioranza espressioni del Pd, hanno messo nella gestione della cosa pubblica . Tra i gabbati c’è chi dice:“hanno fatto questo e non ci hanno avvisato” come se in un avviso preventivo della decisione ci fosse la spiegazione del flop politico. C’è poi chi dice “meglio soli che male accompagnati”, affermazione senza senso che lascia quasi intravvedere una volontà di “fargliela pagare”. Veramente tutto ridicolo e disgustosamente dilettantesco”.

“Molti anni fa, quando si iniziò a parlare di questa opportunità delle fusioni tra comuni una senatrice della Repubblica, in un consesso pubblico, alludendo alla fusione, ebbe a dire: “Non temete cittadini. Non cambierà nulla” – ricorda Orsini -. Ebbene tale affermazione non fu mai così tristemente preveggente, anche se pochi capirono allora la reale portata di tali parole. E’ chiaro infatti, solo ora, come nei nostri amministratori non ci sia mai stata una reale intenzione di utilizzare fondi consistenti per produrre un reale progetto di innovazione organizzativa per un vasto comprensorio come quello mandamentale. Se poi analizziamo meglio i comportamenti possiamo senza dubbio affermare che mai nelle loro menti sia mai comparsa la semplice idea di “nuovo progetto mandamentale”.

“Finanziamenti a fondo perduto hanno sempre rappresentato per loro una occasione per ottenere nuove entrate da destinare alle solite spese ordinarie (e non investite) nell’odierno assetto di spesa che comprende, ben inteso, anche poltrone e poltroncine dei singoli comuni e delle loro municipalizzate – critica la capogruppo FI -. L’unificazione di Consigli Comunali e di Giunte in realtà produce solo una economia marginale rispetto alle ricadute di un reale progetto di innovazione territoriale. Il punto di inconcludenza progettuale a cui siamo arrivati oggi, viene attribuito come responsabilità a diversi soggetti di cui si possono fare nomi e cognomi perché sono gli unici protagonisti della vicenda. Ognuno dà la colpa agli altri. Un bel teatrino insomma. Se ne sentono di tutti i colori : “non vogliamo essere una frazione di Copparo” , “ un tempo eravamo un unico comune e quindi”, “siamo entrambi rivieraschi”, e poi ancora “lo hanno fatto altri perché noi no ?” ed infine “oggi che ho i riflettori su di me non voglio dividere la gloria con altri” e così via. Insomma, piccoli uomini in carenza di diottrie”.

“A mente fredda e non turbata da debiti clientelari pensiamo che tutti i sei sindaci coinvolti nell’operazione fusione non abbiano mai avuto una visione di insieme comune – riferisce Franca Orsini -. Tutti hanno sempre continuato a pensare al loro piccolo orticello fingendosi grandi strateghi. In questo contesto chi può aver tentato di esercitare una leadership organizzativa nei lavori delle commissioni e del consiglio, ha fallito, forse anche perché lui stesso pensava al suo campanile e non ad un campanile comune.. Ed ora che si può fare ? Anche se ci fosse (e forse c’è) una soluzione noi, osservatori all’opposizione che in ogni consesso abbiamo chiaramente appoggiato il progetto di fusione, concittadini, contribuenti, pensiamo desolatamente che se questi protagonisti politici non sono riusciti a navigare in acque calme come potranno farlo in acque agitate?”.

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