Cronaca
18 Ottobre 2017
Aperto un fascicolo sulla mancata cattura dell'8 aprile, al momento non ci sono indagati né sono ipotizzati reati

La procura militare indaga sulla fuga di Igor

di Redazione | 2 min

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Ad affermarlo è l’Ansa. Secondo l’agenzia il procuratore Stanislao Saeli ha aperto un fascicolo ma al momento non sarebbero ipotizzati reati particolari né ci sarebbero indagati specifici. L’inchiesta è relativa alle notizia riportate dalla stampa sulla vicenda, ma esiste un rapporto redatto dai carabinieri.

Igor riuscì a sfuggire tre volte alla cattura nonostante fosse braccato dai carabinieri nella giornata dell’8 aprile. I militari – che erano tre, in borghese e a bordo di una sola auto “di copertura” – incrociarono il killer tra Marmorta e Consandolo durante le ricerche scattate dopo i fatti del Mezzano. Lo seguirono fino a una stradina che porta in un piccolo bosco, ma dalla centrale operativa ricevettero l’ordine di non sparare, monitorare la situazione e preservare la propria incolumità, in attesa dei rinforzi, che arrivarono circa mezz’ora dopo.

Ma a quel punto Feher aveva già fatto in tempo a entrare tre volte nel loro campo visivo a distanze abbastanza ravvicinate, anche 50 metri. Una prima volta chiedendo di liberare la strada, probabilmente senza aver riconosciuto i militari; una seconda dopo aver fatto marcia indietro ed essere sceso per addentrarsi nel bosco e una terza dopo essere uscito di nuovo dal bosco per prendere alcuni oggetti lasciati nel cassone del Fiorino. I carabinieri si mantennero in contatto visivo con lui, fino all’arrivo dei colleghi e alla messa in sicurezza del perimetro del bosco, dal quale non sarebbe potuto e dovuto scappare.

Dal rapporto fatto dai tre carabinieri emerge che Feher era vestito con cappello da pescatore verde militare, occhiali scuri, giaccone e pantaloni verdi, maglione nero e non indossava guanti. Non sembrava armato ma, secondo quanto verbalizzato dai militari, non ci furono le condizioni per utilizzare le armi in dotazione e fermare la fuga del killer.

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