Attualità
18 Ottobre 2017
Il progetto più importante sarà l’inserimento della disabilità nelle società sportive

Avis e Coni insieme per la salute

di Redazione | 2 min

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di Lucia Bianchini

I corretti stili di vita e la buona salute, questo accomuna Avis e Coni, che nella sede Avis di corso Giovecca hanno firmato un accordo di collaborazione per dare vita nel corso dell’anno a vari progetti, primo tra tutti l’integrazione di persone disabili nelle attività sportive delle associazioni che aderiranno all’iniziativa. Per questo progetto sarà istituito da Avis un premio speciale, che verrà consegnato durante il Galà dello sport alla società sportiva che nell’anno costruirà iniziative concrete per lo sviluppo della pratica sportiva per persone con disabilità.

“Avis con questo accordo vuole aiutare chi ha più difficoltà ad inserirsi nel territorio”, ha affermato Davide Brugnati, presidente di Avis provinciale.

“In questo accordo c’è l’immagine del Coni che raccoglie tutte le varie federazioni per sostenere l’importanza dei sani stili di vita, in particolare la parte motoria. Il tema più importante sarà l’inserimento della disabilità nelle società sportive, che non è facile perché servono specifiche professionalità, e faremo in modo che le società abbiano queste figure professionali e possano raggiungere gli obiettivi prefissati”, ha proseguito Luciana Boschetti Pareschi, delegata di Coni provinciale.

Avis e Coni, che da anni si rivolgono al mondo giovanile per promuovere i valori della convivenza civile e dell’impegno finalizzato al raggiungimento di obiettivi condivisi, apriranno questo bando di collaborazione che prevede che i due firmatari dell’accordo, in cui sono definiti gli obiettivi di lavoro per intervenire sul territorio, realizzino attività diverse nel corso dell’anno, da svolgersi insieme alle associazioni sportive che vorranno aderire, che si andranno ad aggiungere alle iniziative storiche di Coni, come il Galà dello sport.

“Oggi bisogna lavorare insieme – ha ribadito Luciana Boschetti Pareschi – perché così si ha più forza e capacità incisiva. Come Coni e Avis crediamo poi che si debba lavorare sui giovani, soprattutto nel mondo dello sport, perché vediamo che c’è una grande sensibilità per il sociale, che va alimentata creando in loro la cultura della donazione del sangue e il vantaggio che da atleti possono ottenerne”.

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