Politica
18 Ottobre 2017
Informativa a 360° sulle procedure di controllo della criminalità in zona Gad e non solo

Esercito, prostituzione, richiedenti asilo ‘furbetti’: discussione “deludente” in commissione

di Elisa Fornasini | 4 min

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Perché l’esercito è arrivato a Ferrara anche se l’amministrazione aveva più volte espresso la sua contrarietà a tale intervento? Come mai la prostituzione continua a crescere pur con l’applicazione del nuovo regolamento di polizia urbana? Che fine fanno i richiedenti asilo che vengano pizzicati a spacciare?

Ci sono volute due ore di dibattito nella terza commissione consiliare sulla sicurezza, richiesta dal M5S dopo le recenti dimissioni del presidente Leonardo Fiorentini, per rispondere a queste spinose domande e ottenere un’informativa sulle procedure di controllo della criminalità in zona Gad. Una seduta dalla quale l’opposizione esce “delusa” e la maggioranza “delusa della delusione”.

“Sono perplesso dal sottotono della discussione, impostata sottotraccia quando invece sarebbe dovuto essere un dibattito acceso – nota Vittorio Anselmi (FI) -. L’amministrazione è stata bombardata dalle opposizioni sulla necessità dell’esercito in Gad, non è arrivato un battaglione ma comunque un elemento significativo che ha dato ragione alle nostre richieste. Ma sempre un anno fa abbiamo chiesto di revocare lo status di rifugiato ed espellere i richiedenti asilo ‘furbetti’,  che sfruttando la generosità della città restituiscono attività di spaccio. Questo punto non è stato soddisfatto”.

Non ci eravamo posti il problema fino a quando i casi non sono diventati numerosi” ammette l’assessore Chiara  Sapigni che ora si “interroga su queste tipologie nuove che non avevamo prima”. “Dopo l’arresto in flagranza di reato e l’immediata condanna, se i richiedenti asilo sono ospiti in un centro di accoglienza dove facciamo scontare gli arresti domiciliari? Dove stanno in attesa del giudizio? Il fatto che stiano in accoglienza è un deterrente pessimo e controproducente per l’accoglienza stessa ma dobbiamo capire che strumenti abbiamo. La revoca dello status è già prevista per cose più lievi (come non seguire i corsi di italiano, ndr)” ma, aggiungiamo noi, è un caso abbastanza raro: nel 2016 si sono registrate 7 revoche prefettizie. Intanto le lezioni di “Legalità è integrazione”, che si svolgono tutti i giovedì al grattacielo con la polizia, “sono molto apprezzate e verranno estese agli altri Comuni”.

A far discutere sono anche le esternazioni di Giovanni Cavicchi (Ln) che non solo “non vuole assolutamente l’esercito al Meis perché non gliene frega niente niente a nessuno, ha già il suo servizio di guardia e portineria, poi all’inaugurazione del Bononi al Diamanti non ho mica visto i militari” ma si lancia anche in una riflessione tutta personale sulla prostituzione, per cui “sono contrario alle azioni messe in campo, chi si affianca a una prostituta non sta arrecando un grave danno, piuttosto bisogna intervenire sugli abbigliamenti succinti“.

 Un’uscita che fa rizzare i capelli a Deanna Marescotti (“chi riduce la tragedia della prostituzione negli abiti succinti non mostra rispetto nei confronti delle signore che mettono in vendita il loro corpo proprio per chi utilizza quel mercato”) e svia il tema dell’ordine del giorno instradato da Ilaria Morghen (M5S) che, “visionato l’ampliamento della mappa della prostituzione e l’incremento della componente minorile straniera“, suggeriva di prendere a esempio l’ordinanza del sindaco di Firenze Nardella che istituisce denunce per i clienti che chiedono prestazioni sessuali a pagamento.

“La sanzione penale non è la strada giusta perché la prostituzione non costituisce reato – ricorda il sindaco Tiziano Tagliani -; è solo una forzatura mediatica non difendibile che fa spendere soldi ai cittadini; piuttosto di ordinanze contingibili e urgenti è meglio il nostro nuovo regolamento restrittivo per le sanzioni amministrative ai clienti”. In realtà “l’articolo 41 non è stato ancora applicato – fa sapere la comandante della polizia municipale Laura Trentini -, non abbiamo comminato nessuna multa perché è difficile riscontrare i comportamenti previsti come sanzionabili”.

Si arriva al tema caldo dell’esercito, “richiesto già a gennaio dal prefetto per presidiare il Meis e arrivato in anticipo rispetto all’apertura del 13 dicembre per accogliere l’esigenza di forze di intervento rapido espressa dal questore al ministero dell’Interno per continuare il martellamento in Gad” è la cronistoria offerta dal sindaco. “Non è la soluzione del problema, per quello servono più poliziotti e carabinieri – ribadisce Tagliani  – ma nella zona si è ridotto il numero di migranti che vengono da fuori provincia, specialmente da Bologna e Veneto”. Fausto Facchini (Pd) invece si dice “convinto che i militari non servono a niente, sono solo un deterrente visivo”.

“Il lavoro della polizia municipale sul Quartiere Giardino si è rafforzato – aggiunge l’assessore Aldo Modonesi – per la verifica degli affitti degli appartamenti e i controlli negli esercizi commerciali che ha consentito di chiudere temporaneamente quattro spazi commerciali che hanno compiuto violazioni. È entrata in servizio l’unità cinofila, continuano i Daspo urbani (l’ultimo lunedì in stazione nei confronti di un ubriaco molesto), abbiamo raddoppiato le telecamere“. “C’è una difficoltà materiale nel seguire le telecamere – puntualizza la comandante della municipale – ma il vantaggio del sistema è che registra i filmati”.

“L’unica domanda che non abbiamo fatto è come stanno oggi i residenti in Gad” chiosa Luigi Vitellio (Pd) che invita la commissione a riunirsi prossimamente insieme a prefetto, questore e associazioni di residenti per capire dai loro occhi cosa e cambiato o meno nella zona Gd con il preciso obiettivo di garantire maggiore sicurezza”.

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