Cento
17 Ottobre 2017
Secco no del personale scolastico e dei sindacati alla riforma Toselli: "Rappresenterebbe una grande sconfitta"

La scuola boccia la riorganizzazione degli istituti comprensivi

di Redazione | 4 min

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Cento. Il mondo della scuola boccia la riorganizzazione degli istituti comprensivi centesi. Tanti i dubbi e le criticità sulla riforma voluta dalla giunta Toselli da parte del personale scolastico e dei relativi sindacati che hanno sollevato il loro secco “no” durante l’acceso incontro di lunedì in sala Zarri.

“Una sala molto calda ed attenta ha dibattuto una tematica particolarmente complessa e sensibile – racconta il segretario Pd Ivan Greghi –  ma è parso chiaro a tutti di come le motivazioni di questa scelta siano deboli e nella sostanza sbagliate, come del resto più volte rimarcato nei tanti interventi di sconcerto provenienti dai cittadini accorsi in Sala Zarri”.

“Una riorganizzazione di questo genere rappresenterebbe una grande sconfitta per il nostro sistema scolastico e per tutto il nostro territorio” ribadisce Greghi che tra i problemi segnala che “la qualità dell’insegnamento rischierebbe di venire pesantemente penalizzata, sul piano del personale organico vi sarebbe una contrazione da non sottovalutare, per i bambini con bisogni speciali si faticherebbe a garantire un lavoro efficace e in stretto contatto con dirigenti e famiglie interessate”-

“Su un tema del genere è altresì importante il confronto con tutti coloro che vivono questo mondo, mentre dobbiamo prendere atto che il tanto sbandierato confronto, ormai un lontano ricordo della campagna elettorale, in realtà non è mai avvenuto – ricorda il segretario Pd -. Qui non ci perde un’amministrazione piuttosto che un’altra; il rischio è che qui perda una città intera e con essa i suoi giovani cittadini”.

Significativo l’intervento di una insegnante secondo la quale “spesso trattiamo il tema scolastico a partire dai numeri, ma ricordiamoci che prima di quei numeri la scuola è fatta per i bambini, che sono persone”. “Un pensiero che condividiamo pienamente – aggiunge Greghi – e che dovrebbe guidare le scelte di ogni amministrazione”.

“Non ci sono più dubbi e, soprattutto non ci sono state risposte: la pseudo riforma dei comprensivi voluta dall’amministrazione Toselli non regge – attacca il capogruppo Pd Piero Lodi -. Non porta nessun vantaggio ed anzi rischia di creare pesanti danni alla didattica, alla sicurezza dei giovani alunni, all’offerta formativa ed al relativo finanziamento (si perderanno 800 mila euro di fondi comunitari) e all’occupazione con oltre 20 posti di lavoro in meno. E 20 famiglie costrette ad una vita da pendolare”.

“In due ore di confronto con il mondo della scuola, sindaco ed assessore Ferrarini non sono riusciti a trovare un solo argomento. Una sola ragione che giustificasse questo stravolgimento che assomiglia sempre di più ad un “paciugo” con esiti preoccupanti – prosegue Lodi -. Mamme, papà, docenti e personale non docente hanno argomentato in modo solido: “non si trovano notizie di nessun altro comprensivo di quasi 2000 alunni in tutta Italia. Ci sarà un motivo” ha detto una insegnante. “Questa riforma non è coerente con le direttive regionali e nazionali” ha chiarito il sindacato”.

E l’amministrazione? “Ha tentato come sempre (purtroppo) il “gioco delle tre carte”, cercando di far credere che questo stravolgimento serva per riaprire le Pascoli – commenta Lodi -. Ma la tesi non regge: l’attuale sistema dei Comprensivi è nato prima del terremoto. Uno dei tre Comprensivi si chiama proprio “Pascoli” a smentire con certezza questo “fumo” lanciato negli occhi… Se prima del terremoto questo sistema funzionava con le Pascoli, se prima i bambini ci stavano alle Pascoli e ora Toselli dice che il numero degli alunni è anche un po’ calato – si chiedeva a bordo sala un papà – perché non dovrebbero starci adesso? Sono ingrassati?””.

“E’ solo una proposta, ne parleremo ancora” aveva detto il sindaco. “Poi però si è scoperto che proprio in parallelo alla riunione, quasi in contemporanea, il Comprensivo di Renazzo stava votando già questa “proposta” che invece era “delibera vera e propria” – fa sapere Lodi -. Ma non è tempo di polemiche.  Adesso si faccia un tavolo di confronto vero e lo si faccia subito. I problemi di Sant’Agostino – come ha chiarito il mondo sindacale della scuola – possono essere risolti senza stravolgere Cento. Basta mette in campo la volontà di ragionare assieme. Con un confronto vero, senza più “frottole””.

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