Attualità
16 Ottobre 2017
Il prossimo 18 aprile il vescovo ricorderà il 5° centenario della dedicazione

S. Maria in Vado verso il mezzo millennio

di Redazione | 3 min

Leggi anche

25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Il Giro delle Mura di Ferrara taglia il traguardo delle 50 edizioni

Presentato nella sala degli Arazzi della residenza municipale di Ferrara la 50a edizione del Giro delle Mura. Il Giro podistico delle Mura di Ferrara taglia un importante traguardo: 50 edizioni per un evento che ha visto la partecipazione di tantissimi campioni del mezzofondo locale e nazionale

“Il 18 aprile del prossimo anno la nostra Chiesa diocesana intende ricordare insieme i 500 anni della dedicazione e della consacrazione dell’altare della Basilica dell’Annunziata in Santa Maria in Vado, avvenuta il 18 aprile 1518 alla presenza di Desiderio Gilioni, vescovo di Umbriatico, essendo l’Arcivescovo card. Ippolito d’Este in Ungheria”. È l’annuncio che arriva direttamente dal vescovo Gian Carlo Perego durante la sua omelia per la festa della dedicazione della Cattedrale di Ferrara.

Per Perego il duomo estense, “tra le chiese più importanti del romanico mediopadano”, è “segno di libertà e autonomia sul piano religioso e civile”. Il vescovo ricorda come “ogni dedicazione di una chiesa, come di ogni luogo sacro al Signore, fin dall’Antico Testamento è un impegno, una testimonianza di affidamento al Signore. Ne sono testimonianza la pagina dell’Esodo, 24, 6 e seguenti, dove Mosè, mentre consacra un altare si affida al Signore; così come Salomone, nella pagina del Primo Libro dei Re che abbiamo ascoltato, dove dedicando il nuovo Tempio, casa del Signore, si affida al Signore, “mio Dio”, “Dio di Israele”. Da allora, la festa della Dedicazione diventerà la ‘”Festa delle luci”, perché la luce è il segno con cui gli israeliti hanno accompagnato la consacrazione del Tempio”.
Paolo però, parlando ai Corinti, ricorda che “anche se abbiamo una bella casa di Dio, una stupenda Cattedrale, seppur ancora ferita dal terremoto, la vera casa di Dio è “il cuore dell’uomo”. Ammonisce, infatti, Paolo: “Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito Santo abita in voi?”. Se è vero questo ogni chiesa, ogni Cattedrale rimanda all’uomo, al suo lavoro, alle stagioni del tempo – pensiamo alle stupende formelle del Maestro dei Mesi -, ai santi su cui costruiamo la verità della nostra fede. Anche l’iconografia della nostra Cattedrale lo ricorda: nella casa di Dio l’uomo, le sue gioie e le sue tristezze, il suo lavoro, la sua preghiera non rimangono fuori, ma sono parte integrante della casa di Dio. La liturgia che si celebra in Cattedrale trasforma e informa la vita quotidiana”.
Ecco allora che “la Cattedrale, casa di Dio, deve diventare per noi il luogo della relazione nuova con Dio che cambia la nostra vita, le nostre scelte, l’uso delle cose, luogo di asilo e di tutela, come successe per molti secoli.
Ridurre la Cattedrale a luogo semplicemente celebrativo e non a un luogo di rinnovata relazione tra Dio e gli uomini e degli uomini tra loro, rischia di farne perdere il suo valore simbolico”.

Per monsignor Perego ricordare la dedicazione, “nel gioioso anniversario dell’ultima consacrazione dell’altar maggiore, il 16 ottobre 1960, da parte del vescovo cremonese Natale Mosconi, significa ridare a questa Cattedrale il giusto significato: un luogo di educazione, di crescita e di testimonianza cristiana, guidati dal Pastore, dal Vescovo che qui ha la sua cattedra, il luogo dell’annuncio gioioso del Vangelo”.
E a proposito della festa per i 500 anni di S. Maria in Vado, il vescovo assicura che “sarà una celebrazione importante per riscoprire, illuminati anche dal realismo del Miracolo Eucaristico di Ferrara, l’Eucaristia come “Sacramentum caritatis”, che aiuti la nostra Chiesa ad annunciare la Parola del Vangelo riscoprendosi come “Chiesa casa aperta, “povera per i poveri”, “santa””.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com