Attualità
16 Ottobre 2017
Sforamento dei limiti di Pm10. Stop ai diesel Euro 4 nel centro abitato

Cappa di smog su Ferrara, scattano le misure emergenziali

di Redazione | 3 min

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È emergenza smog a Ferrara. A causa dello sforamento del limite di Pm10 per 4 giorni consecutivi, a Ferrara e a Cento saranno attive le misure emergenziali di primo livello. Tradotto: blocco di tutti i diesel euro 4 (e precedenti), potenziamento dei controlli sulla circolazione, riduzione delle temperature a 19° nelle case.

Il provvedimento scatta domani, martedì 17 ottobre, fino a giovedì 19 ottobre quando l’Arpae effettuerà il prossimo controllo. Le ultime verifiche di oggi (lunedì 16 ottobre) hanno rilevato il superamento continuativo di concentrazione di Pm10 nei 4 giorni precedenti alla giornata di lunedì 16 ottobre. Insomma, brutta notizia sui livelli di qualità dell’aria.

Un allarme rosso – o arancione, perché messi peggio di noi in Emilia Romagna sono Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena che hanno superato il limite di 35 giorni con una media giornaliera oltre i 50 microgrammi per metro cubo previsto per le polveri sottili – che fa scattare automaticamente la limitazione alla circolazione nell’area urbana della città di Ferrara, delimitata dai cartelli di centro abitato Ferrara.

Nella fascia oraria dalle 8.30 alle 18.30, stop alla circolazione ai veicoli Diesel di categoria inferiore o uguale a Euro 4, in aggiunta alle limitazioni ordinarie come prescritto dalla vigente ordinanza comunale Livello di allerta 1.

Il provvedimento è scattato anche nelle città di Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Formigine e Sassuolo. In anticipo rispetto al ‘cronoprogramma’: quest’anno il picco di polveri sottili nell’aria non ha aspettato il rigido inverno, anzi è arrivato con largo anticipo, prima in primavera e poi in autunno, complici i cambiamenti climatici con un autunno quasi estivo e l’assenza di piogge. L’emergenza smog non conosce stagioni, ma non è l’unico problema per cui non si riesce a liberare le città dalla cappa di smog.

“Il problema è anche la mancanza di interventi strutturali da parte di Regioni e sindaci per arginare il fenomeno – è l’analisi di Legambiente – con le limitazioni delle norme contenute nel Piano Aria regionale che vengono recepite in maniera parziale dai Comuni: se tutti i sindaci recepiscono nelle loro ordinanze i limiti alla circolazione, non si può dire lo stesso per le limitazioni alle temperature degli edifici. Dei 30 Comuni che aderiscono al Pair, solo 24 hanno adottato nelle delibere le norme che prevedono il controllo delle temperature degli edifici. È evidente come molti sindaci abbiano deciso di abdicare al loro ruolo di primi responsabili della salute pubblica”.

L’associazione ambientalista chiede un cambio di rotta anche per gli investimenti sulle infrastrutture perché “le politiche contro l’inquinamento atmosferico e a favore della mobilità sostenibile devono passare necessariamente anche su scelte coerenti in termini di infrastrutture ed investimenti”. “Su questo versante però le scelte di investimento attestate dai bilanci regionali continuano a privilegiare le infrastrutture autostradali a discapito di investimento in trasporto pubblico a servizio dei pendolari” nota Legambiente che prende a esempio proprio la Pianura Padana, “centro dell’emergenza nazionale sull’aria”, dove “si sprecano i progetti di ulteriori autostrade, bretelle e collegamenti per il traffico su gomma. Proposte infrastrutturali smodate e sbagliate per realizzare le quali si impiegano risorse politiche e finanziarie enormi, che poi mancano altrove”.

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