Spal
14 Ottobre 2017
Intervista all’ex capitano spallino che ha vestito entrambe le casacche

Bologna-Spal. Marchini: “Servono cattiveria e grinta”

di Redazione | 4 min

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Davanti ad una cornice di pubblico meravigliosa, nonostante il meteo ed un campionato di grande sofferenza, i biancoazzurri battono il Pineto trovando la terza gioia consecutiva e soprattutto la salvezza aritmetica.

Spal, c’è il Pineto tra i biancazzurri e la salvezza

Chiudere il discorso salvezza, con un occhio puntato anche ai risultati delle altre. Nella gara di oggi contro il Pineto, l’ultima di campionato al “Mazza”, la Spal vuole chiudere bene la stagione davanti al proprio pubblico prima della trasferta di Olbia: la vittoria contro gli abruzzesi garantirebbe agli estensi la salvezza matematica

di Andrea Magri

Il derby è ormai dietro l’angolo e non poteva mancare l’intervista a Davide Marchini. L’ex capitano spallino ha vestito entrambe le casacche, anche se in differenti categorie. Ha giocato a Bologna una sola stagione tra il 2008 e il 2009 in serie A, mentre a Ferrara, ha vestito la divisa biancazzurra nell’anno della serie D e ha fatto tutta la trafila delle giovanili spalline. Successivamente ha giocato in squadre locali poi ha iniziato la carriera da mister. Chiuso il capitolo da allenatore con l’Argentana, sta aspettando la data d’inizio del corso che si svolgerà nelle prossime settimane a Coverciano, per prendere il patentino per poter allenare sino nella serie B che nelle squadre Primavera di serie A.

Che ricordo hai della stagione trascorsa a Bologna?

“A Bologna son stato benissimo. Sono seri e organizzati. È difficile trovare giocatori che nel panorama calcistico parlino male dell’ambiente bolognese”.

Come mai allora rimanesti solo una stagione?

“Perché sembrava che la famiglia Menarini, allora proprietaria del Bologna, avesse contattato Luciano Moggi come consulente e dirigente per fare la squadra. Moggi voleva portare la sua batteria di giocatori e io non ero tra questi. Alla fine Moggi, non arrivò a Bologna perché i tifosi non lo volevano e convinsero la società a orientarsi su altri personaggi e io nel frattempo avevo trovato l’accordo e firmato per il Livorno”.

Torniamo alla partita di domenica, chi vedi favorito?

“Allo stato attuale vedo il Bologna leggermente favorito. Ha una squadra più completa soprattutto a centrocampo e attacco, mentre la Spal è forte nel reparto difensivo. Ho guardato le partite del Bologna contro l’Inter e il Napoli e ha giocato bene nonostante le sconfitte. La Spal, nonostante l’ambiente sia giustamente euforico dopo anni di sofferenze e delusioni dovrebbe cambiare un po’ il suo stile di gioco e mentalità”.

Secondo te Leonardo Semplici sta commettendo degli errori? Se sì, cosa dovrebbe correggere?

“Secondo me, le squadre che devono salvarsi devono avere tanta fame e avere il giusto mix di cattiveria e grinta e il desiderio di lottare su ogni pallone per tutti i novanta minuti. Ricordo il Pescara di Oddo, giocava bene come la Spal di Semplici ma poi sappiamo tutti la fine che ha fatto. Del bel gioco non te ne fai nulla se poi non arrivano i risultati e i punti necessari per salvarti. Secondo me la Spal ha un centrocampo inadatto per supportare gli attaccanti che schiera. Borriello è un signor attaccante, ma dietro non ha gli stessi giocatori tecnici e di qualità che aveva a Cagliari. Secondo me a centrocampo paghiamo l’inesperienza di Mora e Schiattarella che non discuto in quanto ad abnegazione, grinta e corsa, ma peccano un po’ nella qualità. Semplici secondo me è il primo artefice di queste promozioni. Il mister non si tocca, solo dovrebbe forse abbandonare un po’ l’idea del bel gioco e puntare di più sul

trasmettere ai suoi giocatori la giusta grinta e cattiveria. Il Crotone di Nicola, n’è un esempio. I giocatori, colmano i limiti qualitativi e tecnici giocando di squadra e lottando su ogni pallone”.

La Spal si salverà?

“Abbiamo la fortuna che Benevento e Verona sono, secondo me, più deboli della Spal. Poi ogni anno ci sono altre due tre squadre che incappano nell’anno no e quindi la Spal secondo me si può salvare tranquillamente soprattutto se smetterà di giocare di fioretto e punterà di più al sodo. Poi, per carità, questo è un mio pensiero e spero di sbagliare, di essere smentito e vedere una squadra che si salva giocando anche bene”.

Davide hai rimpianti?

“Da ferrarese ho un grande rimpianto. Secondo me, un giocatore come Laurenti, in questa Spal ci sarebbe stato benissimo. Può ricoprire quasi tutti i ruoli del centrocampo. E’ un jolly, è un giocatore di Ferrara e senza togliere nulla ai calciatori spallini, Laurenti ha qualità e vede anche la porta. Sarebbe stata una scommessa vinta. Fossi stato un dirigente della Spal, avrei fatto di tutto per prenderlo, quantomeno in rosa. Quest’estate, quando incontrai Simone Colombarini al mare, glielo consigliai, evidentemente non lo hanno ritenuto all’altezza.

Domenica sarai sugli spalti del Dall’Ara?

“No, sarò a vedere altre partite che avevo programmato da tempo. Sono stato a Milano a vedere Inter-Spal e spesso seguo le partite casalinghe. Mi perderò questo evento”.

Il pronostico di Davide Marchini.

“E’ una partita da tripla ma un pareggio non sarebbe un brutto/cattivo risultato per la Spal”.

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