L’Italia vende troppe armi e le vende in grande quantità ai Paesi dove la situazione è più instabile. È questa la premessa da cui partono 7 consiglieri della maggioranza in un ordine del giorno presentato al sindaco e al Consiglio comunale.

«Nel 2016 l’Italia ha autorizzato esportazioni di sistemi militari per 14,6 miliardi di euro, record storico da quando i dati sono monitorati», scrivono Leonardo Fiorentini (Si), Alberto Bova (Ferrara concreta), Deanna Marescoti (Gruppo Misto) e i consiglieri del Pd Luigi Vitellio, Dario Maresca, Bianca Maria Vitelletti, Tommaso Cristofori. «I paesi destinatari sono stati 82. Complessivamente i paesi non Ue e non Nato hanno raccolto il 63% del valore autorizzato, soprattutto grazie al primato del Kuwait con 7,3 miliardi per la fornitura di 28 aerei Eurofighter Typhoon. Tra le aree geografiche l’Africa Settentrionale e il Medio Oriente raccolgono il 58,8% delle esportazioni autorizzate: oltre al Kuwait spicca l’Arabia Saudita con 427 milioni per bombe, razzi, esplosivi e apparecchi per la direzione del tiro; anche i dati mondiali del commercio delle armi vedono una crescita complessiva del mercato, con un ritorno a valori che caratterizzavano il periodo della guerra fredda».

Insomma, dati preoccupanti per i quali l’ordine del giorno chiede a tutto il Consiglio comunale di esprimere preoccupazione, di chiedere al Governo una maggiore attenzione nel rispettare le leggi nazionali e internazionali sulla vendita di armi e di ridurne la produzione, cercando vie alternative per salvaguardare l’occupazione.