Eventi e cultura
11 Ottobre 2017
Anteprima della mostra al Diamanti per svelare il maestro del Seicento ferrarese

Tutto pronto per scoprire il “disegno formidabile” di Bononi

di Elisa Fornasini | 2 min

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I ricercatori si concentrano sugli ultimi ritocchi, gli operai sistemano i quadri da una sala all’altra, gli addetti alle luci accendono i riflettori nei punti giusti. È una mostra work in progress quella che accoglie la stampa per l’anteprima di Carlo Bononi, l’ultimo sognatore dell’Officina Ferrarese che porterà la sua maestria tra le dieci sale di palazzo dei Diamanti (le ultime due, quelle dopo il giardino per intenderci, sono chiuse per via del cantiere).

Un cantiere dentro e fuori il Diamanti. Mentre all’interno si sistemano gli ultimi dettagli per l’inaugurazione del 14 ottobre, gli operai sulle impalcature esterne srotolano i teli diamantati che abbelliranno la facciata su corso Ercole I d’Este fino alla fine dei lavori. Un modo creativo per limitare l’impatto delle impalcature, ora che i visitatori vi passeranno sotto, fino al 7 gennaio, per scoprire un capitolo della storia dell’arte affascinante anche se poco conosciuto.

Un periodo bistrattato, quello del Seicento, che è pronto a svelarsi al grande pubblico tramite i capolavori di uno dei suoi protagonisti: l’artista ferrarese Carlo Bononi che, a forza di sperimentare, ha dato il via alla pittura barocca. Una “figura di passaggio che con la sua continua sperimentazione sul disegno formidabile, sui colori vivaci e sull’uso della luce ha segnato diversi linguaggi” spiega Giovanni Sassu, uno dei curatori della mostra insieme a Francesca Cappelletti.

Il tour guidato, alla presenza della direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara Maria Luisa Pacelli e del vicesindaco Massimo Maisto, tocca tutta la biografia del maestro estense, a partire dai dubbi sulla sua data di nascita, stabilita nel 1569 anche se alcuni studiosi la posticipano di almeno dieci anni, tra il 1579 e 1585. Quello che è certo è che stato un pittore prolifico, maestoso, l’ultimo grande pittore ferrarese dell’età antica, accostato perfino a Caravaggio e Zurbaran.

Tra cicli decorativi sacri e pale d’altare, la prima mostra monografica dedicata al Bononi – promossa dalla Fondazione  Ferrara Arte – sarà un’occasione unica per riscoprire le meraviglie del Seicento, dal naturalismo alla sacralità, sperimentando le “lagrime di giubilo” provate dal Guercino quando osservava i quadri del Boboni, che “merita di essere stimato perché i colori che lui adopera sono impastati di cuore liquefatto”. Anche  il “divino” Guido Reni, a pochi mesi di distanza dalla morte di Carlo, avvenuta nel 1632, lo esaltava descrivendolo “pittore non ordinario” dal “fare grande e primario”, dotato di “una sapienza grande nel disegno e nella forza del colorito”. Un giudizio che verrà messo a dura prova nel gioiello estense.

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