Attualità
7 Ottobre 2017
Ciannilli dopo la manifestazione di Roma: "Fonderemo il partito 1, 3, 47 e ci candideremo alle elezioni dal Trentino alla Sicilia”

Carife. I risparmiatori: “Ascoltati da Commissione d’inchiesta e abbiamo anche il Piano B”

di Redazione | 3 min

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di Simone Pesci

“Abbiamo pronto anche il piano B: quello di fondare il partito 1, 3, 47 e ci candideremo alle elezioni dal Trentino alla Sicilia”. Parole di Luigi Ciannilli, che nel commentare la giornata del risparmio tradito tenutasi il 4 ottobre scorso a Roma nel quale era presente per rappresentare gli “Azzerati Carife”, i “No Salvabanche” e “Vittime Salvabanche”. E’ lo stesso Ciannilli a spiegare che “1, 3 e 47 sono gli articoli che parlano di lavoro, uguaglianza e risparmio” e che di uguaglianza “nella situazione Carife” se ne è vista “poca, perché si è fatta cernita: questa banca la salviamo, quella no” gli dà man forte l’avvocato Eleonora Baldi.

Ma cosa si è ottenuto il 4 ottobre? “Intanto – osserva Milena Zaggia – ci hanno fermato con il pullman sull’autostrada e ci hanno tenuto lì fin quando non è arrivata la Digos. Invece di fermare quelli che dovevano essere fermati hanno bloccato 50 persone, di età media 50-60 anni, per una manifestazione autorizzata”.

Ciannilli, invece, illustra l’incontro avvenuto con la Commissione d’inchiesta parlamentare sulle banche, per i quali erano presenti il presidente della stessa Pierferdinando Casini, Renato Brunetta e Mauro Marino. “Casini ha mostrato collaborazione – esordisce Ciannilli – chiedendo che gli siano inviati memorie e documenti circostanziali in aggiunta a quello che è già in possesso alla Commissione. Brunetta e Marino hanno sottoscritto le parole di Casini, il quale ci ha anche chiesto di formulare delle proposte per la restituzione di risparmi”.

Un passaggio, questo, utile a Ciannilli per ricordare che “Carife detiene ancora lo 0,31% di azioni della Banca d’Italia, per un ammontare di quasi 343 milioni di euro”, soldi che “basterebbero a ristornare tutti i truffati”, ma che “sono spariti: sono forse finiti nella pancia della nuova Carife?”.

Alla Commissione parlamentare, inoltre, sarà inviato un documento che porterà alla luce il caso Commercio e Finanza Spa. Una società, questa, che detiene tutt’ora migliaia di immobili in leasing in giro per l’Italia e che viene appioppata a Carife nel 2002 a seguito dell’acquisizione del Banco di Napoli, che aveva partecipazioni della società insieme a Carife, da parte del gruppo torinese San Paolo. Commercio e Finanza ha creato un grosso buco a Carife, che tuttavia ha continuato a essere dell’istituto ferrarese anche nel “2016 e nel 2017, grazie alla ratificazione della Banca d’Italia” spiega Ciannilli, che evidenzia che la stessa Banca d’Italia “non si può tirare indietro, perché questo denota che c’è dentro fino al collo”.

Nel mirino ci finisce anche il decreto legge del 2016 che dispone misure urgenti per la tutela del risparmio, ma che “tiene conto degli articoli 77 e 87, ma il 47 dov’è?”.

Ciannilli, in conclusione illustra i prossimi step: “Def, elezioni in Sicilia dove metteremo pepe a chi perde e vediamo se rinnovano l’incarico dell’attuale governatore della Banca d’Italia Visco”.

Mal che vada c’è sempre il piano B.

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