Lagosanto
1 Ottobre 2017
Il Comune, finora a quota zero, fa la sua parte. Romanini: “Avvertita dal Prefetto sul trasferimento con preavviso di 24 ore"

Lagosanto, arrivati i migranti da Codigoro

di Redazione | 3 min

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Lagosanto. I più problematici. Tali sono stati definiti a più riprese i 25 richiedenti asilo ospiti fino metà settembre nell’albergo codigorese L’aquila d’oro, poi trasferiti verso altri lidi per intercessione del sindaco Alice Zanardi e dell’Asp Ferrara, che non nasconde la “serie di problematiche” sorte con la struttura stessa.

Trattasi di una procedura di sfratto esecutivo ancora in corso, rivelerà la sindaca, e di una disputa tra i gestori e una proprietà non d’accordo con l’accoglienza, con Zanardi accanto alla proprietà anche per il bene collettivo. “Non sentiremo la loro mancanza” commentano gli amministratori codigoresi ai colleghi del Carlino.

Diciassette di loro sono ora a Lagosanto, nell’ex ristorante Fienile. Per una comunità che saluta “quelli che hanno creato maggiori problemi durante la loro permanenza”, a pochi chilometri di distanza un’altra che li accoglie. Lagosanto dunque, finora a quota zero, fa la sua parte.

Maria Teresa Romanini, sindaco laghese, conferma che nulla è cambiato nel contestato modus operandi prefettizio: “Il 14 settembre, sono stata avvertita direttamente dal Prefetto sul trasferimento, con preavviso di 24 ore. In questi giorni – aggiunge – abbiamo incontrato Asp Ferrara (che ha in carica il gruppo dei 17) con cui ci attiveremo per un’integrazione a livello di comunità, ci proviamo quantomeno”.

Lagosanto, spiega poi Romanini, pur non ospitando direttamente ha vissuto di riflesso la presenza dei migranti in carico a Comacchio, sistemati a Vaccolino. “Per vicinanza geografica, vivono la nostra cittadina, senza dare problemi e integrandosi a tratti, con alcuni di loro che giocano a calcio nelle nostre strutture”.

Sui cosiddetti problematici, Romanini non si scompone. “Asp ovviamente non li presenta allo stesso modo, e prima di dire che sono problematici mi riservo, avremo modo di conoscerli. Capisco anche che Codigoro sia stato poveretto sovraccaricato e messo sotto pressione dalle urgenze. Anche noi, come è giusto che sia, attiveremo i controlli tecnici e igienico-sanitari, oltre alle verifiche d’ufficio”.

Sullo stesso tema, il consigliere di minoranza Federico Menegatti (M5S). “A Codigoro, dal loro punto di vista si sono liberati di un problema, che approfondendo mi risulta relativo a questioni di ordine e abuso di alcol. Purtroppo questo problema è stato spostato al vicino di casa – grazie ad un privato non residente che si è mosso per business – dove c’è una carenza importante di controllo del territorio da parte di Polizia Municipale e Carabinieri e il cittadino non si sente sicuro”.

“L’aspetto politico di questa situazione – commenta Menegatti – fa emergere come all’interno del Pd la ragione sia di chi alza di più la voce, mentre non pervenuti sono il dialogo, il confronto, il passaggio di informazioni e il rispetto tra colleghi sindaci, tra l’altro dello stesso partito. Romanini prenda spunto: alzi la voce nel Pd ed in provincia, magari qualche risultato lo riesce a portare a casa”.

“Tagliani invece, come mai dopo le paventate dimissioni è ancora nel Pd, visto che Zanardi continua ad essere tesserata? Coerenza cercasi”.

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