Attualità
2 Ottobre 2017
A Internazionale si ragiona sulle potenzialità di internet e social network per condurre inchieste mediatiche

Tv vs web e social, chi la vince sull’informazione?

di Redazione | 2 min

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Sì può condurre una inchiesta attraverso il web? Da quanto emerso dall’incontro, nell’ambito del Festival di Internazionale, dal titolo “L’inchiesta in tv contro l’inchiesta per il web”, parrebbe proprio di sì. 

A ragionare sulle potenzialità del web e sulla fruibilità dei social network per condurre inchieste mediatiche si sono trovati la giornalista Laura Battaglia, il giornalista Sandro Ruotolo e lo scrittore Stefano Lamorgese.

Da una decina di anni a questa parte la televisione, fino ad allora sovrana indiscussa con i suoi programmi di inchiesta, è stata via via affiancata dal mondo dei social network che consentono di divorare le notizie, con i pro e i contro, just in time, ovvero in tempo reale.

“Il web si sta rivelando un valido strumento d’inchiesta poiché consente la massima libertà di scelta e di espressione, la televisione invece, specialmente negli ultimi due decenni di potere politico berlusconiano, è stata resa ‘semilibera’- sottolinea Sandro Ruotolo-. Ci vorrà molto tempo affinché il canale televisivo torni ad essere un valido strumento di controllo del potere politico. I social network sono invece uno strumento per coinvolgere la gente, sono luoghi virtuali in cui veicolare un pensiero, questa tecnologia ha dato la possibilità anche a chi non ha mezzi di poter far sentire la propria voce”.

Dimostrazione del sopravvento del web rispetto alla tv per quanto riguarda l’informazione è il fatto che sempre più giovani apprendono ciò che accade attorno a loro dai social o comunque sul web. “Sempre meno giovani vedono i telegiornali e i programmi d’inchiesta sulla tv, c’è la percezione – rivela Stefano Lamorgese- che il canale televisivo sia limitante e imbrigliato, rispetto al mare magnum rappresentato dal web”.

D’accordo con questa visione che vede i giovani distaccarsi dal piccolo schermo è anche Laura Battaglia, con un chiaro distinguo però. “I nostri ragazzi si informano su tutto ciò che concerne l’attualità sul web proprio perché li trovano la possibilità di interagire e ‘agire’. La tv si occupa di informare principalmente la fetta di popolazione al di sopra dei 50 anni, ovvero persone che hanno visto per molti anni nella televisione l’unico collegamento con il mondo- spiega la giornalista-. La tv è ancora attrattiva per i giovani solo per quanto concerne l’intrattenimento, basti pensare al successo delle serie tv come Game of Thrones, o ai talent”.

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