Cronaca
27 Settembre 2017
Revocati i domiciliari alla Mazzoni. L'avvocato: “Non chiamiamola assassina”

Omicidio di Ambrogio. “Lara non è come Igor”

di Redazione | 3 min

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Ambrogio. Lara Mazzoni potrebbe tornare in carcere. Il tribunale del Riesame ha disposto la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti della donna di 45 anni che la notte tra il 2 e il 3 giugno ha accoltellato a morte il compagno Mirko Barioni.

Era stato il gip Monica Bighetti, in sede di convalida dell’arresto, a disporre la misura degli arresti domiciliari per la donna, rea confessa. Da casa Lara Mazzoni non può uscire e può sentire telefonicamente solo gli avvocati e le figlie. Ma il suo comportamento non sarebbe stato da “detenuta modello”, motivo per cui il riesame ha accolto la richiesta di custodia cautelare più gravosa avanzata dalla procura di Ferrara.

La notizia e il suo conseguente clamore ha avvilito il suo avvocato, Rita Glavioli, che si dice “ferita come donna, più che come avvocato”. “Sono codifensore di Lara Mazzoni – spiega -, si tratta di una donna assolutamente normale dal futuro oggi incerto. Non è mia intenzione discutere sulla stampa di cavilli o questioni procedurali ma quel che posso dire, avendo in questi mesi imparato a conoscerla, è che Lara così come la sua famiglia non meritano tutto quello che sta loro accadendo”.

L’avvocato Gavioli si sente di “affermare col cuore che sostenere che debba andare in carcere appare più quasi essere una questione di principio per la quale si deve dimostrare alla gente che anche le donne devono essere soggette alla custodia cautelare quando commettono atti di violenza estrema, quale che ne sia il motivo o la causa, come quello per cui oggi è indagata”.

Ma Lara Mazzoni, secondo lei, “non voleva uccidere e di questo ne sono certa, così come ritengo sia altrettanto certo che quel gesto terribile ed estremo sia maturato in circostanze del tutto eccezionali”.

Per questo a suo modo di vedere “sostenere che Lara Mazzoni sia un’assassina, che possa addirittura commettere altri omicidi, è veramente una forzatura che credo che nessuno non sia in grado di cogliere. Basta guardare il suo passato, basta solo vedere come ha sempre svolto il suo lavoro di assistenza agli anziani e ai malati di alzheimer”.

Il legale afferma che a deporre a sfavore della donna di fronte al Riesame, sia stato “l’imperdonabile errore di una madre che, dopo mesi che non poteva vederle, si è affacciata alla finestra per guardare dall’alto la propria figlia più piccola giocare nello spazio antistante l’abitazione e ha scambiato due parole con quella più grande, lanciandole qualche euro come paghetta. Lara ha commesso l’imperdonabile errore di aver raccolto sulla scala di accesso alla porta di casa della zia, dove è ristretta ai domiciliari, un pacchetto di caffè, qualche mela ed un melone che le erano state lasciate da qualcuno che voleva testimoniarle la propria vicinanza”.

“Lara dovrà giustamente pagare – conclude l’avvocato – per ciò che ha fatto, ma secondo giustizia ed equità. Lara non è come Igor e certamente non ci sentiremo più sicuri quando e se entrerà in carcere. Potrei dire altro ma per il momento mi taccio”.

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