Ho letto le deludenti risposte di Hera a un cittadino che chiedeva per qual motivo la tessera non sia stata inviata al domicilio dei residenti, cosa che avrebbe evitato lunghe file ed inconvenienti di vario tipo.
Conosco uno studente che non sa come fare. L’intestatario del contratto (quale? la tessera non spetta a chi paga la TARI? E chi paga la TARI ha firmato un contratto? O bisogna servirsi di Hera per altri servizi?) vive all’estero e non andrà mai a ritirare la carta. Come farà lo studente inquilino, visto che nel suo caso la TARI è a carico del proprietario che si è accollato tale onere?
Ma anche gli altri motivi sono risibili. Per avere la tessera sanitaria (ben più importante della “Smeraldo”) non occorre fare la fila, mentre per la carta di Hera ciò è necessario. Insomma, i rifiuti meritano più attenzione dei dati sanitari…
Ma forse ha ragione Hera, che dovrebbe tirare le orecchie al Servizio Sanitario Regionale!
Circa le altre ragioni, non sarebbe stato sufficiente un dépliant illustrato? E Internet non serve a niente? E i giornali neppure? O i cittadini, uno per uno,
devono vedere come funzionano le calotte, come alle elementari?
Circa il ritiro dei sacchetti, fino ad ora quelli per l’organico sono stati disribuiti a domicilio senza problemi (o con ritiro, presso le centrali di raccolta, a comodo degli interessati). Non si poteva seguire lo stesso metodo?
Perché complicare sempre la vita ai cittadini?
Salvina Bassi