Cronaca
21 Settembre 2017
Tra chi si ritiene danneggiato dalle manovre per l'aumento di capitale 2011 anche Bankitalia, Consob e, a sorpresa, Banca Valsabbina

Processo Carife. In 1.200 si costituiscono parte civile

di Daniele Oppo | 3 min

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È durata circa sei ore la prima giornata dell’udienza preliminare per il maxi-processo sull’aumento di capitale da 150 milioni effettuato della Carife nel 2011 , eccezionalmente tenutasi al centro sociale Il Quadrifoglio di Pontelagoscuro.

Tempi lunghi perché lunga è la lista delle persone offese – in aula ce n’erano una cinquantina ad assistere – che hanno ritenuto di doversi costituire parte civile: circa 1.200.

Alla sbarra (tutti assenti) gli ex vertici di Carife Daniele Forin, Sergio Lenzi, Davide Filippini, Michele Sette, Paolo Govoni, Teodorico Nanni; poi Michele Masini della società di revisione Deloitte & Touche; Ezio Soardi e Spartaco Gafforini di Banca Valsabbina; Germano Lucchi, Adriano Gentili e Maurizio Teodorani di CariCesena.

Le accuse a vario a titolo, a vario titolo, sono quelle di formazione fittizia di capitale (operata dalle banche con sottoscrizioni reciproche abbastanza complesse), falso in prospetto, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e, infine, come conseguenza della formazione fittizia del capitale, la bancarotta fraudolenta.

Udienza quasi non stop, iniziata alle 9,30 e terminata all’incirca alle 15.15 con una brevissima pausa alle 11, tutta dedicata alla presentazione degli atti di costituzione di parte civile. Il grosso è in mano al Codacons: Bruno Barbieri, l’avvocato dell’associazione dei consumatori, afferma di assistere 560 posizioni. Altri legali hanno difendono gruppi composti da qualche decina di ex azionisti.

L'avvocato Gianluigi Bezzi

L’avvocato Gianluigi Bezzi

Poi c’è la novità della giornata: la Banca Valsabbina ha chiesto di essere ammessa come parte civile per tutti i reati tranne la bancarotta. «Tante persone chiedono giustamente di essere risarcite», spiega ai taccuini l’avvocato Gianluigi Bezzi (difensore di Soardi, nel 2011 presidente di Valsabbina) che ha presentato l’atto di costituzione di parte civile per conto della banca, «tra queste persone ci siamo anche noi che abbiamo perso 10 milioni di euro». Dieci milioni è il valore delle azioni sottoscritte dalla banca di Brescia per l’aumento di capitale Carife da 150 milioni di euro del 2001 e che secondo l’accusa (in udienza c’erano l’attuale procuratrice capo Patrizia Castaldini e il sostituto procuratore Stefano Longhi) la Cassa estense avrebbe ‘restituito’ in tre tranche sempre nel 2011. «Noi ci siamo fidati del prospetto di Carife – continua l’avvocato Bezzi -, lo stesso su cui Consob e Bankitalia hanno dato l’ok».

Proprio Bankitalia e Consob – i controllori che secondo la procura sarebbero stati ingannati dagli amministratori di Carife –  hanno presentato a loro volta l’atto di costituzione di parte civile.

Le prossime due udienze, che il giudice per l’udienza preliminare Piera Tassoni ha fissato per il 9 e 10 ottobre prossimo (sempre al centro Il Quadrifoglio di Pontelagoscuro), saranno dedicate alle eccezioni e alle richieste di esclusione delle relative parti civili da parte delle difese degli imputati.

Su questo il giudice deciderà poi il 19 ottobre, data in cui potranno essere presentate anche le citazioni in giudizio di eventuali responsabili civili sulle quali il gup prenderà una decisione nell’ultima udienza già messa in calendario, quella del 30 ottobre.

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