Politica
17 Settembre 2017
L'accordo di programma firmato da Gentiloni. Parte anche il reddito di solidarietà

Su un miliardo di interventi, 24 milioni di euro a Ferrara

di Redazione | 2 min

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Un piano di interventi da quasi un miliardo di euro per lo sviluppo economico e la coesione sociale e territoriale dell’Emilia-Romagna, che riguarda infrastrutture, messa in sicurezza del territorio, ambiente, alloggi pubblici, edilizia scolastica e impiantistica sportiva, valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.

È quanto prevede l’Accordo di programma fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Emilia-Romagna e la Città Metropolitana di Bologna firmato sabato nella sede della Regione, a Bologna, dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dal sindaco della Città Metropolitana, Virginio Merola.

Gli interventi prevedono investimenti complessivi per oltre 985 milioni, dei quali 70 milioni andranno al Ducato Estense (Ferrara, Modena e Reggio Emilia). I contributi assegnati alla città estense saranno precisamente 24 milioni e 720mila euro da impiegare per il recupero dei  beni architettonici e monumentali danneggiati dal sisma.

In questi fondi rientrano i lavori di consolidamento a Palazzo Massari e Cavalieri di Malta (8 milioni), Pinacoteca e al Museo del Risorgimento e della Resistenza (3 milioni e mezzo), chiesa di San Paolo (3 milioni), piazza Ariostea (1 milione e mezzo), Sant’Antonio in Polesine (1 milione e 300mila) e chiesa di Santa Maria della Consolazione (700mila euro).

Aiuti in arrivo anche per le famiglie in grave difficoltà economica. In occasione della visita del premier Gentiloni, infatti,  la Regione ha presentato il Reddito di solidarietà (Res) che partirà ufficialmente da lunedì 18 settembre. La misura di contrasto alla povertà stanzia 35 milioni di euro all’anno e sono circa 20mila le famiglie che potrebbero potenzialmente beneficiare del sussidio.

In questa settimana, considerata di avvio sperimentale, tutto ha funzionato bene, a partire dal sistema elettronico per l’inserimento delle domande. Sono già state inviate e accolte le prime richieste di accesso: si tratta di persone sole che non lavorano – “categoria” finora poco nota ai servizi sociali – e famiglie con bambini.

Da lunedì, quindi, via libera alle domande, che i cittadini dovranno presentare al Comune territorialmente competente tramite l’apposito modello. Il contributo – che prevede un massimo di 400 euro mensili per nucleo familiare, per non più di 12 mesi –  sarà erogato dai servizi sociali all’interno di un percorso concordato e personalizzato, finalizzato a superare le condizioni di difficoltà dei beneficiari e a favorirne l’inserimento lavorativo.

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