di Alberto Canevazzi
Il 18 settembre ripartiranno gli scavi alla Terramara di Pilastri che, iniziati nel 2013, hanno permesso al Comune di Bondeno di essere il principale sito archeologico italiano riguardante l’Età del Bronzo.
“Gli scavi di Pilastri – ricordano Fabio Bergamini e Simone Saletti, sindaco e vicesindaco – sono nati fin da subito come ‘aperti a tutti’, ovvero mettono in contatto gli esperti con i semplici interessati. Questa quinta campagna di scavi è una splendida occasione per incrementare il turismo culturale”.
Un po’ di storia sulle terramare e sullo specifico scavo di pilastri la fa Simone Bergamini, uno degli archeologi impegnati sul luogo: “Le prime terramare sono state scoperte casualmente nell’800 dai contadini che andavano a lavorare i campi. Oggi sono un patrimonio unico, che ha permesso di scoprire come la struttura sociale nell’Età del Bronzo fosse estremamente complessa: oltre ai semplici villaggi, esistevano numerosi canali e tantissime reti di comunicazione con luoghi molto lontani”.
Oltre alla storia, anche i risultati ottenuti dallo scavo matildeo sono importanti: “Ogni anno facciamo scoperte sensazionali – prosegue l’archeologo. La campagna dell’anno scorso è terminata con il ritrovamento di un’abitazione, e anche da quest’anno ci aspettiamo grandi risultati”. Nonostante gli scavi veri e propri occupino una cinquantina di giorni all’anno, è bene ricordare che poi viene svolto un grande lavoro scientifico nei laboratori, per cercare di scoprire quante più informazioni possibili da ogni reperto. Uno dei principali progetti per l’immediato futuro è quello di portare degli studenti universitari a svolgere il tirocinio proprio nella Terramara di Pilastri.
Molto importante, infine, è anche l’attività di comunicazione che ruota attorno al progetto: tutti i lavori, le scoperte e le curiosità si possono trovare sui vari canali social della Terramara (sito: www.terramarapilastri.com Facebook: scavi.pilastri Twitter: archeopilastri Instagram: terramara_pilastri).
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