Lettere al Direttore
16 Settembre 2017

Militari in Gad? “Soldatini e politici di stagno”

di Redazione | 3 min

Dalle cronache: tutta Ferrara eccitata, appassionata dal clamoroso colpo di teatro di Dario Franceschini, militari in città contro il degrado, secondo logica focus la famigerata Zona GAD o minibanlieu local. E subito quasi una anteprima politichese de L’Internazionale festival in salsa popolare, il diversamente Surrealismo al potere.

Sanno anche i sassi che l’exploit di Franceschini  è essenzialmente una semplice puntata local della recentissima fiction global sul migrantismo del PD  in caduta libera soprattutto per tale questione. Se poi si parla di 12 militari, siamo a livello di soldatini di stagno. Resta di vero allo stato attuale la sconfessione spettacolare e senza alcuna discussione del PD local, secondo logica i vari Tagliani, Sapigni, Modonesi, ma anche questore e prefetto tutti dovrebbero dimettersi.

Naturalmente l’ha fatto solo il “minore” Fiorentini per coerenza almeno personale anche se tale lealtà non lo assolve dalle sue posizioni talebane pacifiste e buoniste. Il resto o un voltagabbanismo PD con riscrittura orwelliana persino delle proprie microstorie personali (sconcertanti Vitello, Calvano ecc. ) o un “obbedisco” chiaramente irritato e “garibaldino” a Roma del Sindaco, il questore stesso ecc. Modonesi infine sembra uscito da qualche corso di lavaggio del cervello, secondo lui il piccolo plotone dell’esercito destinato non alla Zona GAD. La Sapigni naturalmente non pervenuta, si starà consultando con la sua Musa Boldrinova…..

Lo psuedosurrealismo politico include anche le opposizioni ferraresi purtroppo che fanno a gara sul brevetto dell’esercito a Ferrara, rivelando sempre visioni globali sul migrantismo e su eventuali alternative politiche francamente arcaiche e poco conoscitive, come se sistemare la Sicurezza e il degrado cittadino fosse l’unica azione del futuro governo locale (importante sia ben chiaro ma il resto?) alla loro portata.

Ecco  ma analisi strutturali ed evolute, ciberculturali e tecnoscientifiche  davvero impossibili o indicibili in città? L’intellighenzia (poi si sa quale e prossima a chi….) più in ritardo persino dei già sprovveduti politici?  Perché se non si capta l’abc,  la miseria o la debolezza politica degli attuali protagonisti quasi ovunque della scena ferrarese, ogni futuro desiderabile, conoscitivo ed evoluto è mera utopia in città.

Altro che città della conoscenza!

Riassumendo: lo spot Soldatini di Stagno (estrema ratio del PD in fase terminale) è speculare a quello Politici di Stagno per Ferrara. Ricambi generazionali e sinaptici nella futura sinistra anche local dopo, pochi mesi, la fine della sinistra stessa generalizzata e a parte il ruolo debole ma comunque propulsivo delle opposizioni da ovviamente e logicamente appoggiare (siamo in democrazia e questo passa il convento..), idem tra quest’ultime.

Altrimenti si città più sicura, ma comunque Ferrara destinata a un Borgo postmoderno e comunque decadente, la città d’arte per forza ridimensionata, spopolata per assenza di futuri economici in sviluppo e la fuga delle nuove generazioni (regge ancora l’Università ma fino a quando?). Meglio che oggi nell’immediato ma a medio lungo termine?  Certo carattere ferrarese che contraddistingue PD local ma anche le opposizioni è incompatibile con il vero futuro. E Ferrara città più vecchia d’Italia… E neppure la Spal in serie A può smentire allo stato attuale il monito di Sgarbi,  “Ferrara, città morta”…

Roby Guerra

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