Attualità
15 Settembre 2017
L'azienda sanitaria critica la contestazione della coop: "Abbiamo rispettato le regole dell'appalto"

Ausl sul Germoglio, “il licenziamento dei disabili non è scontato”

di Redazione | 4 min

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“Abbiamo rispettato le regole dell’Anac e abbiamo tutelato i lavoratori con le clausole sociali”. È un’assoluzione totale quella fornita dall’Ausl di Ferrara sulla perdita dell’appalto per la gestione degli ausili protesici da parte della cooperativa Il Germoglio che ha portato al licenziamento collettivo di 14 lavoratori, di cui 10 disabili.

Intanto “la gara in questione non è una gara della sola Azienda Usl di Ferrara – precisa la direzione sanitaria -, perché interessa anche le aziende sanitarie territoriali di Bologna e Imola che fanno parte dell’Area Vasta Emilia Centro. La gara per entità economica e per dimensione territoriale ha un valore importante pari a dieci milioni di euro che impongono fondamentali vincoli normativi nazionali ed europei”.

“Le specifiche di gara e i criteri di scelta – sottolinea ancora la direzione sanitaria – sono state definite da un gruppo tecnico, composto da diversi professionisti, rappresentativa di tutte le aziende coinvolte e non esclusivamente dall’Ausl di Ferrara che in termini di propria quota economica della gara rappresenta solo il 15%. Alla gara si sono presentate complessivamente sei ditte di cui una sola appartenente alla cooperazione sociale: la “Germoglio”.

E si arriva agli aspetti legislativi. “Il Codice degli Appalti e le prescrizioni dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, istituzione amministrativa indipendente, infatti, ribadiscono il principio cardine per cui l’affidamento di servizi deve rispettare i principi di libera concorrenza e parità di trattamento che le amministrazioni pubbliche sono assolutamente tenute a rispettare, a maggior ragione in una gara di tale entità”.

“Il tenore della contestazione, riferito proprio ai principi e criteri d’impostazione della gara, pare intempestivo che si manifesti con questi toni, e solo oggi, ad aggiudicazione ultimata – è il giudizio dell’azienda – in quanto la gara è stata bandita un anno fa e le regole erano già state definite per allora e, quindi, implicitamente accettate da tutti i partecipanti all’offerta”.

Per quanto riguarda l’affermazione per cui “vince la logica del massimo ribasso”, “questa non è confermata dai fatti – replica l’Ausl – perché la gara è stata impostata per attribuire un maggior peso alla qualità rispetto al prezzo; salvo che non si voglia – a questo punto – sindacare il giudizio espresso dalla commissione di gara, pariteticamente composta di professionisti di tutte e tre le aziende sanitarie coinvolte e che in alcun modo può essere condizionato”.

Ma l’aspetto più delicato riguarda proprio la tutela dell’occupazione di tutte le persone fino ad oggi impegnate – disabili e non – che “non deve sicuramente essere ignorato, ma va più correttamente contestualizzato”.

“Se l’affermazione “… l’irresponsabile atteggiamento dell’Ausl” si riferisce al fatto che l’Ausl non tutela l’occupazione di persona affette da disabilità, occorre precisare che non è questa la responsabilità specifica che attiene al suo mandato – puntualizza la direzione sanitaria – che è quello, invece, di tutelare lo stato di salute della popolazione. Si tratta sicuramente di un problema sociale, e in tal senso ciascuno è chiamato a fare la sua parte: l’Azienda Usl conta tra i propri organici settantotto dipendenti appartenenti alle categorie protette“.

Tornando al caso specifico, “il licenziamento dei dipendenti disabili non dovrebbe necessariamente essere scontato – riferisce l’Ausl -. Nel bando di gara, infatti, per garantire i livelli occupazionali, sono presenti delle clausole espressamente accettate dalla ditta vincente, per cui la stessa deve essere disponibile ad assumere il personale della ditta cessante”.

“L’Azienda Usl è a conoscenza che la ditta aggiudicataria ha già fatto richiesta dell’elenco nominativo del personale attualmente impiegato – rivela la direzione sanitaria -, consegnato non senza qualche resistenza dal Germoglio”.

L’Ausl estense ha già invitato la ditta vincitrice e le organizzazioni sindacali – “che risulta si siano attivate” – a chiedere un incontro urgente presso la Direzione Provinciale del Lavoro così come prevede l’articolo 4 del contratto di lavoro Ccnl Multiservizi “rendendosi disponibile a fornire la propria collaborazione”.

L’azienda sanitaria ritiene, infine, che la cooperativa Il Germoglio “possa essere nelle condizioni di riorganizzare parte delle proprie attività, anche con azioni di riassorbimento, tra i suoi 140 dipendenti, di quella parte di personale che non dovesse essere utilizzato dalla aggiudicataria”.

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