(foto di archivio)

di Giuseppe Malatesta

Fiscaglia. Distribuzione migranti? Oltre quota anche Fiscaglia – insieme a Codigoro, unico Comune accogliente del Delta – con i suoi 59 ospiti distribuiti in 9 strutture private sparse per il frammentato territorio, tra gli ex municipi di Massa Fiscaglia (con le 4 migranti rifiutate a Gorino), Migliaro (26) e Migliarino (29). Quota 6,5 per mille, oltre il 2,5 previsto dall’accordo Anci-Governo. A snocciolare i numeri, facendosi in qualche modo carico di un’insistente “precisa richiesta dei cittadini”, è nel caso di Fiscaglia l’opposizione, attraverso quella che il consigliere Roberto Manzoli (Gruppo Misto) definisce una “opera di trasparenza che si limita a fare chiarezza sui dati”.

Non aggiunge altro Manzoli nel breve scritto che affida al gruppo Facebook ‘Migliarino City’. Solo numeri, per il momento. Ma i numeri fan presto a suscitare interpretazioni dei cittadini, che non nascondono una certa insofferenza all’argomento. Silenti durante la querelle che un mese fa trascinava Codigoro nella tempesta mediatica, i vicini fiscagliesi sollevano il velo sulla situazione interna, anche se con modalità per il momento meno chiassose e organizzate.

Un fermento che partiva proprio a seguito dei fatti codigoresi, spiega Manzoli. “In quei giorni, diversi cittadini hanno chiesto informazioni su quanti fossero i migranti ospitati da noi”. Vicesindaco di Sabina Mucchi nei primi 5 mesi di mandato, l’attuale consigliere riavvolge il nastro al 2014 per rintracciare quello che per lui sarebbe dovuto essere il momento giusto per “governare la situazione”.

“A fronte della mia delega ai servizi sociali – racconta – incontrai il dg di Asp Ferrara Maurizio Pesci per far notare che (già allora) la questione non poteva andare avanti in quel modo. Per scongiurare che questi ragazzi venissero lasciati in balia degli eventi, a chiedere elemosina o a bivaccare nei bar, facevo presente la necessità di intervenire e raccordare un progetto con il Centro di Formazione Professionale di Codigoro che prevedesse non solo corsi di alfabetizzazione, ma laboratori di formazione che potesse dare la possibilità ai ragazzi di rendersi utili in attività di volontariato e successivamente di poter sfruttare delle competenze. Per tutto ciò però è necessaria una progettazione attenta e una mediazione culturale di un certo tipo”.

Tre anni dopo, per Manzoli “l’impressione è che non si stia facendo molto, non con l’attenzione necessaria. Non so cosa sia successo dopo, da quel che possiamo vedere i ragazzi continuano ad essere in libera uscita tutto il giorno (un vivere non così dignitoso nemmeno per loro stessi) nonostante l’adesione di Fiscaglia al programma Sprar nel 2016 e i progetti previsti in termini di accoglienza integrata e diffusa di concerto con altri sei in provincia”.

“Per questo la situazione doveva essere governata da subito” sostiene Manzoli, che ribadisce la sua posizione accogliente e solidale nei confronti dei richiedenti asilo e condivide il punto di vista della sindaca di Codigoro Alice Zanardi, “o meglio con quanto detto dopo la correzione di rotta – puntualizza – ossia che bisogna vigilare sulla speculazione dei privati su persone la cui dignità ha valore e va rispettata. Sarebbe una cosa gravissima”.

Per tale motivo, fa sapere il consigliere, “noi dobbiamo verificare tecnicamente l’idoneità delle abitazioni ospitanti e chiederò all’amministrazione se tali controlli sono stati fatti e se sono previsti”. E sulla distribuzione, “si può notare un mancato equilibrio tra le frazioni, con impatti differenti sulle comunità. Non fa bene a nessuno, contribuisce solo ad acuire tensioni”.