L’Azienda Speciale Servizi alla Persona di Copparo, confluita nell’Unione nasce nell’anno 2008 con un bilancio di circa 9 mln di euro, in Azienda l’unica figura apicale risulta essere un direttore a contratto. Nel 2010 concorso per funzionario D3 vinto dall’allora direttore a contratto che rimane direttore, fino al 2013, ma ha un contratto a tempo indeterminato da Funzionario.
Dal 2013 al 2015 l’azienda è gestita da una dipendente interna con relativa posizione organizzativa e nel 2016 viene indetto un concorso a tempo determinato per la figura del Direttore.
Nel frattempo il bilancio passa a 3 milioni di euro, dei quali circa 2 milioni arrivano dai comuni soci ed un milione dal fondo non autosufficienza e piano di zona.
Detto ciò, in contraddizione alle vere esigenze ed all’utilizzo oculato delle risorse pubbliche, si PUBBLICHE, nonostante la natura giuridica dell’ASSP ( Azienda Speciale Servizi alla Persona)che la colloca tra gli Enti Pubblici Economici, anziché assumere assistenti sociali per dare una risposta al territorio e sostituire non solo parzialmente e temporaneamente il personale che nel frattempo è andato in pensione indice un concorso a Tempo Indeterminato per una figura amministrativa D3 e tutto ciò nel silenzio più assoluto, senza nessun confronto salvo un accenno fugace nel mese di Aprile, ovviamente come previsto dal Contratto Nazionale di riferimento attendavamo la dovuta informazione preventiva e l’avvio delle procedure relative al piano occupazionale. Cosa non avvenuta nonostante ciò sia dovuto da norme e contratti.
A bando pubblicato ci convocavano per il giorno 8 Settembre per affermare, in sintesi, che quella è una Azienda privata e che fanno ciò che vogliono senza la necessità di alcun confronto.
Quando tutto è fatto per il “bene comune” le Amministrazioni pubbliche si affrettano a convocare le Organizzazioni sindacali proprio per mettere a valore un percorso assunzionale con un accordo che poi diviene comprensibilmente momento di vanto per chi amministra e ovviamente anche per le organizzazioni sindacali. All’ASSP dell’Unione non è andata così.
Un nuovo, forse, funzionario amministrativo apicale in una azienda che ha visto calare il suo bilancio negli anni e che versa in condizioni tali da dover ripensare il suo futuro.
Un nuovo, forse, funzionario amministrativo apicale in una azienda che necessita di incrementare gli assistenti sociali.
Un nuovo, forse, funzionario amministrativo apicale che di certo non aiuta a valorizzare l’amministrazione della “Cosa Pubblica” lasciando spazio alle ragioni pretestuose, creando un inesistente opportunità di dibattito politico, a chi di recente ha scelto di abbandonare l’Unione; da qui, e non dai post su facebook o i tweet passa la buona politica. La buona politica passa dalle azioni che sopratutto nelle piccole comunità sono poi percepite come a vantaggio o meno della comunità stessa.
E’ impensabile che a condizioni date si decida di agire in questi termini.
Chi ha preso questa decisione, con queste modalità, dovrebbe avere la consapevolezza che sta governando un bene pubblico, di tutti.
Chi può fermare queste scelte e non lo fa dovrebbe chiedere scusa ai cittadini che le scelte le subiscono. Di inerzia si muore, di arroganza si soccombe, con coraggio e giustizia si cambia il Paese anche partendo da qui.
I segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl
Vitali, Bertelli, Cerini