Cronaca
7 Settembre 2017
Il cardinale è scomparso questa mattina all'età di 79 anni

È morto Carlo Caffarra, ex vescovo di Ferrara

di Redazione | 3 min

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Il cardinale Carlo Caffarra (foto tratta dal sito internet della Chiesa di Bologna)

Si è spento mercoledì, all’età di 79 anni, il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna ed ex vescovo dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio dal 1995 al 2003, prima dell’era di Paolo Rabitti e Luigi Negri.

L’alto prelato, che era malato ormai da tempo, è venuto a mancare mercoledì mattina. Poco dopo il suono delle campane ha annunciato la scomparsa del porporato, che ha guidato la Chiesa di Bologna per quasi 12 anni, dalla fine del 2003 fino a ottobre 2015.

Negli otto anni precedenti, dall’8 settembre 1995 al 16 dicembre 2003, è stato l’arcivescovo di Ferrara, nominato da papa Giovanni Paolo II per succede a Luigi Maverna, dimessosi per raggiunti limiti di età. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale nell’ottobre successivo, nella cattedrale di Fidenza, per poi prendere possesso dell’arcidiocesi estense all’inizio di dicembre.

Caffarra – nato il primo giugno 1938 a Samboseto di Busseto, in provincia di Parma – fu nominato vescovo nel 2003 da Giovanni Paolo II e cardinale nel 2006 da Benedetto XVI. È ritenuto uno degli esponenti dell’ala conservatrice della Chiesa. È stato anche preside fondatore del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia, membro del Supremo tribunale della Segnatura apostolica, del Pontificio consiglio per la famiglia e della Pontificia accademia per la vita.

Il cardinale – che è stato uno dei quattro autori dei cosiddetti ‘dubia’ al Papa sulla Amoris Laetitia, l’enciclica sul matrimonio e la famiglia – ha fatto scalpore per le sue dichiarazioni nei confronti degli omosessuali: nel 2009 ha invitato la parrocchia felsinea di  San Bartolomeo della Beverara a non dare ospitalità a un coro gay di musica classica, impugnando un documento della Congregazione per la dottrina della fede “sulla cura pastorale delle persone omosessuali”, redatto dall’allora cardinale Ratzinger nel 1986. L’altro prelato in più occasioni si è detto contrario alla “nobilitazione dell’omosessualità”, definendola la “fine dell’Europa che sta morendo”, e al riconoscimento del matrimonio per le coppie dello stesso sesso che sarebbe “la devastazione del tessuto fondamentale del sociale umano: la genealogia della persona”, “una cosa immorale per cui Dio vi giudicherà”.

La sua ultima apparizione pubblica risale allo scorso maggio al Rome Life Forum, in preparazione alla marcia per la vita. In quell’occasione confermò le sue idee conservatrici, brandendo come testimonianza lo scontro fra due forze, quella di Gesù e di Satana: “Nella nostra cultura occidentale esistono fatti che rivelano in modo particolarmente chiaro lo scontro tra l’attrazione esercitata sull’uomo dal Crocefisso-Risorto e la cultura della menzogna, edificata da Satana? – si domanda il porporato -. La mia risposta è affermativa, ed i fatti sono soprattutto due: la trasformazione di un crimine, l’aborto, in un diritto; e la nobilitazione dell’omosessualità che nega interamente la verità del matrimonio, il pensiero di Dio Creatore sul matrimonio. Alla radice è l’opera di Satana”.

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