Politica
5 Settembre 2017
Durissime critiche di Maria Teresa Pistocchi e Silvia Mantovani contro la linea sostenuta dal consigliere comunale

Duro scontro nel M5S. Attivisti storici contro il ‘nuovo corso’ di Fochi

di Daniele Oppo | 5 min

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Claudio Fochi

Anche se ne ha tutte le caratteristiche, è sempre difficile parlare di spaccatura o perfino di scissione in un gruppo “liquido” come il Movimento 5 Stelle. Di sicuro possiamo parlare di insoddisfazione, palese, forte da parte di alcuni attivisti storici nei confronti della linea attuale tenuta dal gruppo consiliare e, in particolare, dal consigliere Claudio Fochi.

«Non in mio  nome». C’è infatti un fronte aperto all’interno del gruppo estense: da un lato Fochi e (forse) gli altri consiglieri comunali, dall’altra almeno due attiviste storiche: Maria Teresa Pistocchi e l’ex consigliera Silvia Mantovani.  L’insoddisfazione – che assomiglia molto a una grossa frattura – è tale che entrambe hanno chiesto a questo giornale di non pubblicare più una foto che le ritrae insieme ad altri attivisti del Movimento in caso di pubblicazione di comunicati provenienti dal gruppo consiliare, al grido di «Not in my name», non in mio nome.

Nessuna manovra sotterranea, il teatro dello scontro è pubblico, quello della pagina Facebook di Fochi, attuale capogruppo che da qualche tempo sembra aver inaugurato una nuova fase comunicativa del Movimento, incentrata su sicurezza e immigrazione, con toni molto diversi rispetto al passato, che già hanno ricevuto forti critiche (da Roberto Baldisserotto e i Cittadini Cinque Stelle ad esempio).

Quella pagina ha il bollino del M5S. Non è una cosa di poco conto nelle dinamiche pentastellate, perché dà una sorta di certificazione, di ufficialità e, soprattutto, di rappresentatività a quel che vi viene scritto sopra. Una rappresentatività che – almeno per una parte non trascurabile di Movimento –  Fochi sembra aver perso, e con lui il resto del gruppo consiliare che ha avvallato gli ultimi comunicati stampa, alcuni firmati come consigliere, altri a nome del Movimento tutto intero.

Il nuovo corso e il «danno» al Movimento. Sono le parole scritte da Pistocchi, intervenuta nei commenti sotto l’ultimo post Facebook di Fochi, a delineare bene quali siano i termini dello scontro: «Claudio, ultimamente stai scrivendo a raffica post e comunicati piuttosto discutibili, sempre e solo su un unico tema ed evidentemente è passata l’idea che firmandoli a titolo personale ognuno si possa permettere di scrivere qualsiasi cosa. Su questo, che era stato bocciato a maggioranza anche dai tuoi colleghi e sembra tutto fuorché un comunicato politico, ci sono passaggi bruttissimi […]. Tu sei un rappresentante istituzionale del Movimento – prosegue Pistocchi – su questa pagina c’è il logo del Movimento, quindi il danno che stanno provocando le tue uscite ricade su tutti. Così come era per il valore del tuo buon lavoro su diversi altri temi, in parte vanificato da una sorta di “nuovo corso” intrapreso senza alcuna condivisione. Not in my name!».

«Pochissimi attivisti rimasti». Il post di Fochi fa uscire di nuovo il vero problema interno al gruppo. È Mantovani a esternare tutto il suo disappunto per i contenuti e per la ‘nuova’ modalità comunicativa del M5S estense: «Vi fate e postate i comunicati a vostro piacimento e li firmate Movimento 5 stelle Ferrara? Come vi permettete? Senza prima condividerlo fra quei pochi pochissimi attivisti rimasti, visto che la maggioranza è scappata a gambe levate grazie anche a gente come te?». Ancora Pistocchi: «I comunicati che sono usciti in questi giorni nulla hanno della struttura del comunicato politico, sembrano sgrammaticate esternazioni da bar. Non so chi le approva, ma so cosa comunicano a chi li legge e ne cerca il significato. Illeggibili per la lunghezza, incomprensibili in molti passaggi, privi di proposte politiche efficaci. Mi fermo qui per non citare il vago retrogusto che trasmettono. Ma prendono molti like e porteranno voti, questo si sa. La pancia sta sostituendo ovunque l’intelletto».

Forma e sostanza. Oltre alla critica sui contenuti politici, c’è una critica anche verso le forme utilizzate da Fochi. C’è un passaggio molto contestato, quello che richiama a delle soluzioni particolari per risolvere il problema degli spacciatori nel quartiere Giardino (la Gad). Dal post di Fochi: «Eh già, difficile spiegare a Massimiliano (che ritiene che il problema si potrebbe risolvere in via definitiva in 5 minuti con un piccolo gruppo di amici) che a Ferrara i cittadini che cercano di risolvere un problema di questo tipo, reagendo, vanno nei guai mentre chi delinque gode di quasi completa impunità, soprattutto se si tratta di richiedenti asilo, che, paradossalmente, non possono essere espulsi». A chiedere conto di questa specie di ambiguo suggerimento  (che, come risulta dalla cronologia delle modifiche, era assente nella prima versione del post, poi aggiunta con una successiva modifica e, infine, cancellata nella versione attuale) è Silvia Mantovani per prima: «Mi spieghi meglio il significato di questa frase “il problema si potrebbe risolvere in via definitiva in 5 minuti con un piccolo gruppo di amici”?», chiede. Se poi Fochi replicherà che si tratta di una citazione di quanto affermato dal pizzaiolo, Pistocchi ne fa un’esegesi: «Te lo spiego io Silvia, anche perché continua con una lieve e malinconica nota di rammarico per l’impossibilità, da parte dei ferraresi, di “reagire” come forse vorrebbero… si chiama: giustizia fai-da-te e io, che mi sforzo sempre molto nella comprensione del testo, ci leggo qualcosa che fa molto male a tutti. In primis al Movimento».

E c’è chi, come Paola Marzola, altra attivista, va dritto al punto, chiedendone l’espulsione per un passaggio alla Lega Nord. Raffaele Colavecchi è della stessa idea e si rivolge direttamente a Fochi: «Quando ci fai il favore di cambiare gruppo ed andare con la lega?».

Chi sta con Fochi. Non tutti sono contro Fochi. Il consigliere comunale però non è da solo contro tutti, sembra essere invece la testa di una delle due anime del Movimento. Mauro Ballola ad esempio corre a dargli man forte: «Quando questa gente esce dalla tomba vuol dire che stai lavorando bene siamo con te».  Ballola attacca anche Pistocchi: «Tanti sono in accordo con lui, chi sei tu da giudicare», e poi Mantovani che lamentava la mancata condivisione dei comunicati: quelli, replica Ballola, sono stati condivisi tra gli attivisti. Il significato è sibillino: se Mantovani non è inclusa nel gruppo di condivisione non è più considerata nel rango degli attivisti di quel gruppo che ha contribuito a fondare.

Forse non è spaccatura, difficile capirlo, ma guardando tutto dall’esterno ci assomiglia molto.

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