Eventi e cultura
28 Agosto 2017
Chiude la trentesima e storica edizione della rassegna degli artisti di strada quest'anno dedicata a New York

Arrivederci Buskers, «quest’anno uno dei festival più belli e sereni»

di Redazione | 3 min

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«È stato uno dei festival più belli e sereni senza alcun problema di ordine pubblico». Così Luigi Russo, direttore organizzativo, commenta dopo la giornata finale della trentesima edizione del Ferrara Buskers Festival.

Un’edizione che ha soddisfatto in pieno le aspettative degli organizzatori dopo aver animato di suoni, note e spettacoli per 11 giorni le vie e le piazze del centro storico estense e dopo aver toccato le tappe di Mantova, Comacchio e Lugo.

Il comunicato ufficiale del Festival afferma – e pare una sovrastima decisamente esagerata – che sono state «centinaia di migliaia» le persone che hanno raggiunto i luoghi della «più grande manifestazione della musica itinerante» dedicata quest’anno alla città di New York, con tante iniziative in omaggio alla Grande Mela, fonte di ispirazione per i buskers.

Oltre 1000 artisti provenienti da 43 Paesi diversi si sono esibiti durante la rassegna, di cui 20 gruppi di musicisti invitati protagonisti della manifestazione, portando in scena oltre 2mila ore di spettacoli.

Dietro le quinte, 52 persone dello staff che hanno lavorato in modo infaticabile per la riuscita del festival, coadiuvate da circa 80 volontari di Ibo Italia che hanno raccolto le offerte del pubblico per l’iniziativa di solidarietà del Grande Cappello, a sostegno di una scuola per tutti in Tanzania.

«Se il Ferrara Buskers Festival non ci fosse, verrebbe a mancare qualcosa di importante per la città. È ossigeno per le attività ed un orgoglio per Ferrara. Penso che nel weekend alle 22.30, Ferrara sia stata la città con più festa d’Italia», ha commentato Giuliano Brina, uno spettatore ferrarese che non perde neanche un’edizione.

«Ogni anno partecipano tanti artisti originali che sono coloro che hanno l’effetto busker, cioè i musicisti che sanno reggere la strada – ha detto Rebecca Bottoni, responsabile degli artisti accreditati -. Chi ha successo si nota, perché negli anni torna e viene ricercato dal pubblico». Come Eugene Van Hemert, busker della prima edizione del Ferrara Buskers Festival (1988) giunto a sorpresa per festeggiare lo storico compleanno. «Ferrara mi ha cambiato la vita – ha raccontato durante l’iniziativa “Storie di Buskers” –. Ho 54 anni e sono 30 anni che suono dappertutto. Nel mondo digitale di oggi ci sarà sempre più bisogno di buskers e di gente vera».

Successo di pubblico anche per gli artisti sordi, protagonisti per la prima volta dell’iniziativa Buskers Deaf. E tanta la partecipazione per gli eventi collaterali, tra mostre fotografiche e l’artigianato artistico in Largo Castello. Accolte dal pubblico, inoltre, le attività sostenibili del 7° Progetto EcoFestival, grazie al main sponsor Gruppo Hera, con l’aiuto di 15 eco-assistants che si sono occupati di presidiare i punti di raccolta differenziata della città.

Chiuso il sipario, si comincia subito a lavorare all’edizione 2018, la 31esima che si terrà dal 23 agosto al 2 settembre.

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