Egr. Direttore,
questa va proprio raccontata anche perché nelle vicissitudini di un avvenimento l’Italia ne viene sempre fuori.
Sono del 53 ed ho visto l’ultimo gol fatto (Bertuccioli) e quello subito (Zigoni) nel 1968 dalla SPAL. Potrà immaginare con che ansia ed attesa mi apprestavo a partire per Roma col Spal club di Baura dopo 49 anni. Partenza ore 11, chi con la sfrontatezza della gioventù, chi con la pacatezza di anni ed anni di trasferte, chi come me con la tensione ed emozione del momento. Carichiamo una 50ina (penso) di litri di birra e via al ritrovo del Mercatone. Ore 12 partenza con pullman (Vezzali) per Roma.
Ad 11 km da Calenzano all’imbocco di un cavalcavia in curva ed in discesa a quasi 100 all’ora ci scoppia un pneumatico e qui scatta l’italianità, l’autista dall’alto della sua professionalità riesce a mantenere in assetto il mezzo e nonostante la paurosa sbandata in curva riesce a fermare il mezzo nella piazzola di sosta (per fortuna che la gomma era quella posteriore, con l’anteriore non ci sarebbe stata possibilità di controllo). Partono le invettive ed i cori da stadio contro la ditta noleggiatrice, vengono citate le mamme i figli ed i parenti tutti, io in questi casi non riesco a dire niente, sono esanime e mi accascio seduto vicino al guard-rail muto con lo sguardo perso all’orizzonte ed è li che mi colgono i conoscenti che ci sorpassano chi in auto chi in pullman, qualcuno mi sembra faccia anche ciao ciao.
Verrà il mezzo sostitutivo ? Boh. E se viene riusciamo ad arrivare a Roma? Boh. Addirittura sembra che arriverà un mezzo per riportarci a FE. Il soccorso ACI dice che il mezzo è out.
Scatta l’Italianità: viene informato e fermato un mezzo della Flexibus che dopo un’ora e mezza di sosta sotto un sole cocente ci porta alla metro di superficie vicino a Firenze. I cori ora dentro al bus sono sempre più nervosi, tra turisti tedeschi schifati da questi buzzurri e cinesi che fan foto e chi si professa spallino da sempre, una decina sono in piedi, sembra di essere sull’11 alle 13e30 di lunedì, ma TUTTI insieme cantiamo: per la SPAL alè, per la SPAL alè, per la Spal alè alè.
Scendiamo ed i ” finalmente” dai presenti si sprecano. La birra scorre a fiumi così come il sudore, che impregna magliette, camice e maglie sintetiche della Spal, un odore acre ci accompagna. Arriviamo a Firenze e l’Italianità ci sostiene, un solerte operatore di Italo ci fa i biglietti e ci accompagna al binario per ROMA, i cori da stadio ora sono tutti per Italo, ma quale SPAL, ora W ITALO.
Mio cognato con la zanetta e 120Kg da portare in giro è stravolto, il sudore ora non gli esce più dalla pelle, lo sputa ma ha in faccia un sorriso che gli ricorda la fanciullezza perduta. Presi dalla felicità per il prossimo arrivo a Roma scatta un VIVA LA FIGA!! A Roma facciamo il disastro, finiamo i litri di birra rimasti, ci facciamo compatire, ci guardano schifati. Ci accoglie la nostra polizia che in un nonnulla ci procura un tram, l’autista è un romanista che ci intima “Aho! me raccomando stasera dovete vince’ co a Lazio” e qualcuno di rimando “o autista spinzi al pedal, oh pedal spinzi l’autista”. Il tram sobbalza sui ciotoli della città eterna, ci teniamo tutti stretti in un abbraccio immaginario in una Roma deserta che accoglie questi diseredati del pallone. L’italianità si conclude con il tram che entra in curva sud!! Pazzesco, fantastico, incuranti di come faremo per tornare. Circola una voce che dovrebbe arrivare un bus DeTomaso per portarci a FE, ma come dico io: DeTomaso faceva auto da corsa? Boh, mah, chissenefrega c’è la SPAL adesso. All’uscita sono senza voce ma felice come l’ultima trasferta che ho fatto con papà a Mantova (vinto 1 a 0) il 14 Aprile 1968.
L’ultimo a partire sarà un bus di nome DI TOMASO sono su, arrivo alle 6.
Gino Bilancioni
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