Attualità
24 Agosto 2017
L'analisi della Fials sulla riorganizzazione dell'Ausl: "Forti perplessità per il personale infermieristico carente"

“Servono più infermieri per l’assistenza al malato cronico”

di Redazione | 3 min

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L’azienda Usl di Ferrara ha iniziato il nuovo percorso di organizzazione dei servizi territoriali, fissato dalle linee guida regionali, per offrire alla comunità ferrarese affetta da patologie croniche, servizi sanitari alternativi ai ripetuti accessi ospedalieri, per ridurre le giornate di ricovero nei reparti di degenza per acuti, per mettere un freno alle prescrizioni di visite specialistiche, di esami diagnostici, di farmaci  e via dicendo.

La “nuova medicina territoriale” della “presa in carico del paziente con patologie croniche”, individua nella “casa della salute” l’ambiente appropriato in cui il team multiprofessionale integrato di medici di medicina generale, specialisti, infermieri realizza una medicina partecipata, personalizzata, predittiva e preventiva. Almeno su carta.

“L’Ausl ed i medici di medicina generale hanno già firmato l’Accordo Attuativo Locale a luglio 2017 che ne fissa regole e compensi per lo sviluppo dei Pdta (Percorso diagnostico Terapeutico Assistenziale) per alcune patologie croniche quali: la Bpco, il diabete, lo scompenso cardiaco, eccetera – riferisce la segretaria provinciale della Fials, Mirella Boschetti.

Ma se sul fronte medico tutto pare pronto, “forti perplessità permangono per quanto riguarda la dotazione di personale infermieristico, già carente per le attività attuali – spiega la Boschetti -. La componente infermieristica è parte indispensabile nel team multiprofessionale per realizzare una concreta, efficace ed efficiente presa in carico del paziente cronico, per un reale miglioramento della qualità di vita dello stesso, per un’ mogenea opportunità di accesso al servizio a tutti i pazienti affetti dalle medesime patologie invalidanti”.

“Senza un adeguamento degli organici infermieristici nei rinnovandi servizi territoriali, tale “modello della cronicità”, non decolla – mette in guardia la segretaria Fials -, rischia di rimanere sulla carta, solo uno spot pubblicitario e ben poco di miglioramenti apporterà sulla qualità di vita dei pazienti stessi e sui risparmi per la sanità. Un esempio di spreco di denaro pubblico è il sistema h 12 di Copparo così come strutturato”.

La Fials chiede pertanto all’Ausl un incontro a breve per una informazione dettagliata sulla progettualità in itinere, sulle ricadute organizzative, sulle dotazioni organiche infermieristiche necessarie per dare un servizio reale alla totalità dei cittadini affetti da patologie croniche.

Il problema degli infermieri vige anche al Punto Prelievi della Casa della Salute di Ferrara. L’Ausl, a seguito del trasferimento al vecchio Sant’Anna del punto prelievi di via Cassoli, aveva disposto il funzionamento di tale servizio in un’unica articolazione organizzativa, funzionante con personale sanitario appartenente alle due aziende, utilizzando l’istituto del Comando per gli infermieri e gli Oss dipendenti dell’Aosp.

“Fra poco meno di 2 mesi, 1 ottobre 2017, scade per questi operatori sanitari la proroga del secondo anno di comando presso il punto prelievi della Casa della salute di Ferrara – fa sapere la Boschetti – e, a tutt’oggi, non è dato sapere quale sarà la loro sorte: un’ulteriore rinnovo annuale del comando, l’assegnazione definitiva all’azienda Usl, oppure il rientro all’Aosp?”. Problemi per cui la Fials chiede ai rappresentanti Ausl quali azioni intendano intraprendere in merito.

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