Codigoro. Festeggia per due privati che hanno fatto marcia indietro e non ospiteranno migranti e si fa paladina contro alcuni proprietari di immobili che, aprendo all’accoglienza, metterebbero in difficoltà, se non in pericolo, la comunità.
È una Alice Zanardi 3.0 (nel senso che è la terza versione ufficiale del suo pensiero che presenta al pubblico) quella che scrive una lettera aperta ai suoi cittadini, per “condividere alcuni punti fondamentali sulla gestione dei migranti”.
“Risulta chiaro – sostiene la sindaca Pd – che il flusso dei migranti che scappano realmente dalla guerra è minimo ormai da molto tempo e che il fenomeno ha assunto una valenza molto diversa rispetto a come si era manifestato inizialmente, tanto che è sceso in campo il Governo per fermare una situazione completamente ingestibile, che se protratta potrebbe minare la coesione sociale della Nazione”.
In realtà i dati del ministero relativi al mese di luglio 2017 dicono il contrario, basta andare a consultarli sulla pagina internet del Viminale :http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/luglio_mensile_2017.pdf.
Ma la Zanardi va avanti e si chiede retoricamente se “si può definire ‘accoglienza’ il far arrivare in piccole comunità il quadruplo dei migranti previsti per legge, abbandonati a se stessi e inseriti in strutture spesso inadeguate? Rispecchia il reale significato di ‘accoglienza’ il far gestire dai privati cittadini una situazione di questo tipo, dove il mero tornaconto economico fa da padrone, sulla quale i sindaci non possono avere voce in capitolo? Accogliere dieci o cento o mille richiedenti asilo non è esattamente la stessa cosa, così come questi numeri hanno senso solo se riferiti al numero della popolazione residente”.
E così l’offerta di abitazioni private diventa un “meccanismo perverso”, secondo il quale “al numero dei rifugiati assegnato dal Prefetto ai Comuni, si aggiungono quelli ospitati dai privati cittadini, che volontariamente mettono a disposizione strutture, spesso inadeguate, per intascare le risorse statali di mantenimento”.
Per questo quando a metà luglio la sindaca è venuta a conoscenza del fatto che sarebbero dovuti arrivare altri quaranta migranti (“ben oltre le percentuali previste”), “ho bussato a tutte le porte per scongiurare nuovi arrivi, ma non c’è stato niente da fare: nessuno ha capito che questo sistema è sbagliato. Da questo disagio e dalla preoccupazione di quanto sarebbe potuto accadere, è nata la decisione di porre uno stop a questa situazione ormai fuori controllo, con qualsiasi mezzo a mia disposizione, in qualità di sindaco. Continuerò pertanto la mia battaglia per riportare nella mia comunità un numero contenuto di migranti, così come previsto dal ministro Minniti, nell’accordo di Governo – Anci”.
Quanto ai controlli, “sono già terminati e a breve si effettueranno i sopralluoghi; la mia azione in questo senso ha già portato due privati cittadini del Comune a cambiare idea rispetto alla loro iniziale volontà di ospitare altri migranti”.
La Zanardi poi ribadisce la sua anima di sinistra, ricordando di venire “dal mondo del volontariato e dell’associazionismo, i miei valori sono da sempre quelli della Sinistra, quelli del rispetto e della solidarietà e niente, credetemi, mi è più estraneo ed odioso della parola ‘razzismo’. Ho intrapreso e intendo proseguire la mia battaglia contro le speculazioni di proprietari di immobili che per i loro interessi personali mettono in difficoltà, se non in pericolo, la nostra comunità”.
Infine un invito alla Sinistra a cogliere “questa occasione per aprire un dibattito ed una discussione in grado di andare oltre questo sistema ed il Governo metta in atto tutte le misure per far rimpatriare al più presto chi non ha diritto di restare. Si sappia che, continuando in questa direzione, come sostiene Luciano Violante, la Sinistra non sta perdendo i propri valori, ma sta perdendo il proprio popolo (la sottoscritta sarebbe poca cosa)”.
Infine un avvertimento, o meglio una anticipazione, al suo vicesindaco che aveva criticato l’uscita che l’ha resa celebre in tutt’Italia; “spero di essere riuscita ad esprimere chiaramente il mio pensiero, da molti strumentalizzato e travisato, non da ultimo dal mio vicesindaco, che dopo avere affrontato la questione in ben due sedute di giunta, si è rimangiato tutto pubblicamente, prendendo di fatto le distanze da sindaco e giunta. Quello di vicesindaco è un incarico fiduciario, basato sulla stima, la lealtà e l’affidabilità, caratteristiche senza le quali il ruolo stesso perde di significato e di utilità per il governo locale e per la popolazione”.
“Io, purtroppo o per fortuna – conclude Zanardi -, dico le cose come stanno, non mi nascondo dietro a nessun partito, né mi interesso a logiche e giochi di partito, perché io mi sento e sono prima di tutto un sindaco, una rappresentante della nostra comunità, una cittadina in mezzo ai suoi cittadini. Ricordate il mio slogan: Dalla Vostra Parte Sempre”.
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