Lagosanto
23 Agosto 2017
Un tecnico avanzò una proposta per permettere al Comune di Lagosanto di accedere al bando regionale, ma qualcosa si è perso nel mezzo

Contributi per l’edilizia scolastica, un ingegnere si offrì per il progetto

di Redazione | 3 min

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di Giuseppe Malatesta

Lagosanto. Il sindaco Maria Teresa Romanini non ci sta: sulle scuole laghesi a secco di fondi per l’edilizia scolastica ricorda che la situazione “non dipende dalla negligenza di questa amministrazione, ma dal fatto che non si era in possesso di nessun tipo di progettazione scolastica da presentare”. I suoi riferimenti temporali sono al 2015, anno in cui si programmava la concessione dei contributi in due tornate annuali, fino al 2017.

Ad insistere con l’amministrazione comunale su quanto i tre plessi scolastici comunali fossero bisognosi di interventi manutentivi, adeguamenti strutturali e messa in sicurezza, si sono alternati in questi anni un comitato genitori e un’opposizione consigliare (M5S), protagonisti come Romanini di un botta e risposta che si rinnova periodicamente sulle pagine dei quotidiani.

E se il leitmotiv dell’accusa è la negligenza, quello della difesa sono le mai sufficienti risorse. Quattrini, ma anche personale che potesse occuparsene. E’ per questo che il Comune, ancora oggi, in vista di una nuova tornata di finanziamenti ad hoc “rimane a disposizione di benefattori, con idonea qualifica alla progettazione che ne voglia far dono a scopo di poter pubblicizzare le proprie doti professionali”.

Questo l’invito con cui il sindaco Romanini e l’assessore Antonella Mazzotti chiudono la replica a Estense.com, fatta pervenire a seguito del nostro articolo con il desiderio di “spiegare come funziona il mondo dei fondi”, non accettando lezioni di buona amministrazione, a fronte di un articolo “in cui si dichiarano delle sciocchezze” (così scrivono nella mail che accompagnava il comunicato, ndr).

Tornando ai benefattori, non è stato difficile ottenere conferma del fatto che – proprio tra il 2014 e il 2015 – fu l’ingegnere codigorese Maurizio Barboni ad offrirsi per una progettazione che consentisse di accedere ai bandi nel biennio immediatamente successivo.

“Essendo in contatto con diverse amministrazioni, e sapendo che non c’erano le risorse economiche necessarie per preparare progetti e partecipare ai bandi. Per questo – racconta Barboni – mi proposi, a mio rischio, di realizzarlo per il plesso di via Roma. Se poi si sarebbero ottenuti i finanziamenti ci sarebbe stato anche modo di ricompensarmi, o magari di vedersi affidata la direzione lavori. In alternativa, almeno ci avevamo provato”.

La risposta? “Mi dissero che era una cosa che doveva essere valutata, poi non ne ho più saputo nulla. Mi sono proposto io ma – aggiunge – se ci fosse stato un apposito bando con questo criterio di ricerca, forse anche altri professionisti si sarebbero fatti avanti”.

I tempismi sfortunati vollero che la progettazione in questione fosse invece commissionata nell’ottobre 2015 (“quando il bilancio lo ha consentito” ricorda Romanini) alla Delta Engineering Services Srl, validata positivamente a marzo 2017 con una previsione di spesa di 346 mila euro interamente finanziati da mutuo Cdp. Senza Barboni e senza fondi regionali. Sarà per la prossima volta, benefattori permettendo.

Inconsapevolmente Barboni anticipa la probabile giustificazione a questa mancata occasione: “Feci la mia proposta all’ufficio tecnico, all’allora responsabile Alberto Bertarelli: non so se venne poi riportata all’amministrazione”.

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