Il tribunale di Ferrara ha rigettato la richiesta, avanzata dalla procura, di sequestro preventivo di 15 milioni di euro alle banche CariCesena e Valsabbina, coinvolte nell’aumento di capitale Carife da 150 milioni del 2011.
A riportare la notizia è il quotidiano La Nuova Ferrara. Gli amministratori delle due banche sono indagati con l’accusa di aver partecipato alla formazione fittizia di parte del capitale di Carife, tramite la sottoscrizione reciproca di azioni: CariCesena e Valsabbina sottoscrissero l’aumento di capitale ma – secondo gli inquirenti – le loro quote vennero poi ‘rimborsate’ dalla stessa Carife, di fatto annullando i termini economici dell’operazione.
La richiesta era per il sequestro preventivo per equivalente di 15 milioni totali (10 milioni a CariCesena e 5 a Valsabbina) come prova e profitto del reato. Una lettura che però non ha trovato l’accordo del gip che ha rigettato la richiesta.
La procura però però ha già presentato il ricorso presso il tribunale del Riesame con udienza fissata per il 13 settembre, non molto tempo prima dell’avvio, il 20 settembre, del processo per il crac.
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