Lettere al Direttore
13 Agosto 2017

‘Spampolitica’

di Redazione | 2 min

In un recente articolo sull’intelligenza artificiale una studiosa americana scrive: “Immaginiamo di voler far separare al nostro computer i messaggi importanti dallo spam nella casella di posta in arrivo. Potremmo osservare che lo spam tende ad avere una serie di caratteristiche distintive: una lunga lista di indirizzi di destinazione, l’indirizzo di partenza in Nigeria o Bulgaria, riferimenti a premi di un milione di dollari o al Viagra […] notare che solo lo spam tende ad avere determinate caratteristiche combinate in maniera significativa: per esempio, Nigeria e promessa di un premio da un milione di dollari messe insieme significano guai.”.

Il testo ci insegna en passant che in America le bidonate nigeriane sono famose. Chissà se anche da noi maturerà tale consapevolezza. Ma c’è da dubitarne, perché l’antica truffa della macchinetta moltiplicante le banconote è riproposta con paradossale successo dai nigeriani, e il rozzo imbroglio dimostra che i troppi italiani che ci cascano sono chiaramente stupidi (un frutto della nemesi in cui la storia dei colonizzatori bianchi che irretivano gli sprovveduti neri con paccottiglia colorata si ribalta coi furbastri nigeriani arrivati qui a colonizzare il traffico di droga per gli stolti bianchi).

Succede così che la folla di abboccanti al phishing on line o alle truffe tradizionali vis-à-vis abbia lo stesso diritto di voto di chi ha il cervello funzionante; quindi vota, coi risultati che vediamo, preparando successi editoriali alle raccolte delle petulanze di Tagliani, Salvini, o le bufale del M5S.

Una caterva di spammer ha invaso con naturalezza la politica vecchia e nuova per inondarci di spam perché l’assuefazione alla noiosità impedisce di distinguere eventuali messaggi importanti dalla spazzatura verbale. E mancando da decenni la sagacia in chi governa o amministra, l’astinenza d’intelligenza pubblica produce la condizione favorevole all’apatia collettiva. Perciò la profusione di leggi, frutti della politica più grottesca, qualitativamente non può produrre niente di diverso dal getto continuo di spam razionali e utili come i coriandoli a carnevale.

Purtroppo la persistente idolatria alle leggi-feticcio, alle quali conferiscono valore sacrale, fa il gioco degli spammer politici che scrivono devotamente la parola “sinistra” (o “destra”) con l’iniziale maiuscola e, al massimo del soprammercato, vantano il rispetto della legalità. Una legalità inevitabilmente cialtrona, quindi dannosa. Come loro.

Paolo Giardini

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