Cento
18 Agosto 2017
Eseguito il provvedimento in favore della Res.In.Tec.. L’ufficiale giudiziario nella sede della fondazione

Ricostruzione post sisma. Pignorati i beni della Patrimonio Studi

di Marco Zavagli | 4 min

Leggi anche

Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

Operazione “Drivers”, altri tre arrestati finiscono in carcere

Dopo il 49enne Claudio Orlandini, nella giornata di ieri, domenica 21 aprile, altri tre arrestati nell'ambito dell'operazione "Drivers" sono stati trasferiti nel carcere di via Arginone: si tratta del 40enne Mateo Leprotti, del 43enne Marco Neri e del 37enne Vincenzo Scotti

Cento. Immobile sottoposto ad esecuzione forzata. È quanto ha notificato lo scorso maggio l’ufficiale giudiziario di fronte alla porta del liceo Cevolani di Cento e della sede dell’ente.

La scuola è ospitata nello storico palazzo del ’600 in corso Guercino, di proprietà della Patrimonio Studi. Il provvedimento arriva dopo una causa annosa, la cui controversia risale al rifacimento del campanile di San Lorenzo.

Per capire la vicenda occorre fare un passo indietro nel tempo. Precisamente al 20 maggio 2012, il giorno del terremoto a Ferrara. Il campanile della chiesa di San Lorenzo subì pesanti danni. L’allora presidente della Patrimonio Studi Adriano Orlandini corse ai ripari contattando una ditta specializzata a livello europeo nel restauro antisismico di edifici di culto, la Res.In.Tec. La torre gravava sopra alcune classi del liceo Cevolani e Orlandini fu felice profeta: incaricò la ditta tramite affidamento di puntellare la strutture per un intervento tampone d’emergenza.

Cavi d’acciaio e accortezze sistemati tra il 26 e 27 maggio che si riveleranno fondamentali solo due giorni dopo. Il 29 maggio arriva infatti la seconda grande scossa. “Senza quell’intervento d’urgenza – assicura oggi il legale rappresentante della Res.In.Tec., Alessandro Battaglia – il campanile sarebbe sicuramente crollato distruggendo gli edifici sottostanti”.

Ora però serviva un intervento definitivo. La Patrimonio Studi fece indire una gara d’appalto basata sul prezzario regionale allora in vigore. Il bando prevedeva che il pagamento (circa 500mila euro) sarebbe avvenuto in parte con la permuta di una casa a Renazzo di proprietà dell’ente (per un valore di 470mila euro) e in parte con i fondi di bilancio della Patrimonio Studi.

Res.In.Tec. si aggiudicò i lavori e in primavera consegnò il cantiere pronto per il collaudo. Siamo all’8 maggio 2013. Il 4 ottobre dello stesso anno Patrimonio e ditta firmano un preliminare di vendita dell’immobile di Renazzo. Quel lotto però presentava irregolarità edilizie che dovevano essere sanate a proprie spese dalla Patrimonio.

Intanto cambiano i vertici dell’ente. L’allora sindaco Piero Lodi (che nel frattempo aveva perso una causa davanti al Tar per il provvedimento considerato illegittimo con il quale aveva nominato un altro presidente della Patrimonio Studi) affida la gestione dell’ente a un nuovo presidente.

La nuova commissione amministrativa non perfeziona la permuta dell’immobile di Renazzo e chiede un parere di fattibilità alla Regione per ottenere da Bologna il rimborso della somma corrispondente al valore della cessione dell’immobile. La risposta comporta degli approfondimenti tecnici e legali. Ma la ditta ormai ha aspettato fin troppo tempo e annulla il preliminare. Ora la fondazione deve dare 470mila euro in denaro alla controparte.

Di qui un duplice danno. Uno immediato, perché – spiegava sui giornali locali tempo addietro Orlandini – “l’immobile (dato il suo progressivo degrado e il contemporaneo crollo del mercato immobiliare) vale ora molto meno”. Uno differito. Che nasce dalla causa che Rem.In.Tec intenta in sede civile alla fondazione. “Dalla mancata permuta e dal ritardo dei rimborsi – spiegava Orlandini – è derivato il mancato pagamento dell’intero importo all’impresa, che si è vista costretta a richiedere un decreto ingiuntivo, che non poteva non essere accolto, con ulteriore aggravio di costi per il Patrimonio”.

Non solo. In fase di restauro, inoltre, alcuni costi levitarono per ulteriori lavori disposti da relative ordinanze comunali, primo tra tutti la colossale opera di smontaggio dei 40mila mattoni del campanile, il loro restauro e successiva ricollocazione pietra per pietra. In sintesi varianti che fanno alzare il prezzo di altri 367mila euro.

“Costi quasi raddoppiati – affermava in una nota stampa lo scorso gennaio l’attuale presidente della Patrimonio Studi, l’avvocato Romina Filippini, in risposta a una domanda del consigliere comunale Marco Mattarelli sulla situazione della Patrimonio Studi – sicché, come si legge nei verbali della commissione dell’epoca, al loro pagamento si sarebbe provveduto con i contributi della Regione. In realtà nessun accordo veniva sottoscritto con riguardo al pagamento dei lavori eccedenti quelli oggetto dell’originario contratto di appalto”.

Ma torniamo al decreto ingiuntivo. A quell’atto, notificato nell’ottobre 2014 e dell’ammontare ormai di circa 840mila euro, oltre a interessi, iva e spese di lite, l’attuale amministrazione dell’ente si oppose, sia in primo grado che in appello.

Intanto la Rem.In.Tec. pignora anche i conti correnti dell’istituto, ma ne trae poca soddisfazione: in banca ci sono circa 6mila euro.

La seconda opposizione contro il provvedimento viene rigettata dalla Corte di Appello di Bologna l’8 novembre del 2016. Sono già passati tre anni e, a suon di cause e interessi, la cifra aumenta.

Si arriva così all’atto di precetto del febbraio 2017 per l’intimazione del pagamento della somma di poco più di 760mila euro (nel frattempo l’impresa aveva incassato 120mila euro), oltre accessori e interessi legali. Il debitore non adempie e allora, nel maggio scorso, è scattata l’esecuzione forzata del palazzo di corso Guercino e altre proprietà immobiliari.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com