di Serena Vezzani
Cento. È stato approvato in consiglio comunale l’odg presentato dal consigliere Mattarelli a oggetto “Futuro della Cassa di risparmio di Cento”.
Un ordine del giorno con cui, nello specifico, il consigliere chiedeva al consiglio comunale di “mantenere le scelte decisionali sul territorio, considerato anche il fondamentale momento economico che coincide con il passaggio di proprietà di un importante pacchetto di azioni possedute dalla Fondazione”; di “invitare le forze economiche, industriali e finanziarie della città a impegnarsi in una controproposta, di allargarla agli oltre 10.000 piccoli azionisti, di tutelare i posti di lavoro in Cento città”.
E, infine, di invitare gli amministratori e dirigenti della Cassa di risparmio a un pubblico dibattuto sul suo futuro, sottolineando come fondamentale il “processo di trasparenza delle scelte sulle linee di sviluppo della Banca e della Fondazione”, soprattutto alla luce dell’approvazione, il 30 aprile 2015, dell’odg “Difendiamo le nostre banche”, con cui il consiglio comunale ha fatto appello a tutte le forze del territorio per il mantenimento dell’autonomia delle aziende di credito del centese.
E, per la maggioranza, si tratta di “un ordine del giorno assolutamente condivisibile – ha replicato il capogruppo Mark Alberghini, – ma non spetta a noi intervenire sulla loro trasparenza né sollecitarli per un pubblico dibattito”. Pertanto, “si richiede un emendamento sugli ultimi due punti”.
La richiesta, accolta dal consigliere Mattarelli nonostante possa “depotenziare” l’odg, è stata dunque messa in approvazione: favorevoli, di Cento civica e Idea in comune, Toselli, Alberghini, Parro, Parmeggiani, Tassinari, Balboni, Mingotti, Ciaschini, Fabbri, Cacciari, Guaraldi e Mottola; contrari Contri e Maccaferri Gunner; astenutisi Mattarelli, Veronesi e Pettazzoni. Non ha partecipato al voto il gruppo consiliare Pd: “Il futuro della Cassa di risparmio di Cento ci sta molto a cuore – sono state le parole di Lodi, – ma se gli odg se non si traducono in ricezione e rispetto dall’esecutività, ma piuttosto in un esercizio di dialettica, è inutile impegnare quest’assemblea a discutere: mi chiedo se ci sia speranza che queste deliberazioni rivestano un interesse per chi rappresenta la nostra comunità”.
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